lunedì 5 aprile 2010
A Sant'Onofrio, nel Vibonese, vendetta delle cosche dopo una direttiva della diocesi che ha vietato a pregiudicati e 'ndranghetisti  di partecipare all'"Affruntata", rito pasquale. Il vescovo Luigi Renzo e il parroco, d'accordo con i carabinieri, sospendono la celebrazione.
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Esclusi da una rappresentazione religiosa, gli affiliati alle cosche della 'ndrangheta hanno sparato a scopo intimidatorio contro il cancello dell'abitazione del priore della confraternita che organizza il rito. In conseguenza a ciò la manifestazione è stata quindi sospesa. È accaduto a Sant'Onofrio, comune del Vibonese, dove ieri è saltata la tradizionale "Affruntata", manifestazione pasquale durante la quale tre statue raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni vengono trasportate a spalla, ciascuna da quattro portatori, per simboleggiare l'incontro dopo la risurrezione di Cristo.   L'intimidazione è stata compiuta sabato sera ai danni del capo della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò. Ignoti hanno sparato due colpi di pistola contro il cancello esterno della sua abitazione.In seguito all'intimidazione, il parroco, dopo aver interpellato il vescovo Luigi Renzo e d'accordo con i carabinieri, ha deciso di sospendere la manifestazione che potrebbe svolgersi domenica prossima.   In passato, secondo quanto è emerso anche da alcune inchieste giudiziarie, pregiudicati e 'ndranghetisti erano soliti portare a spalla una delle statue come segno di visibilità e di forza nei confronti della cittadinanza. Una pratica fortemente osteggiata da mons. Renzo, che con una direttiva a tutte le parrocchie della diocesi ha invitato a una maggiore prudenza nella scelta dei figuranti. Cosa che quest'anno, a Sant'Onofrio, è avvenuta.Una delle ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri è che l'esclusione dalla manifestazione possa avere spinto qualcuno a "reagire", sparando contro il cancello del priore della Confraternita che organizza l'"Affruntata".
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