mercoledì 11 maggio 2016
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A dozioni internazionali e pari opportunità: i temi, a lungo trascurati negli ultimi mesi, tornano tra le priorità dell’agenda di governo. Ieri è arrivata a sorpresa la decisione del premier Renzi di affidare le deleghe per i due delicati settori al ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi. La notizia arriva dopo mesi convulsi di dibattito e scontro, in particolare sulle adozioni internazionali: al centro la crisi dell’istituto, con un crollo verticale di pratiche avviate negli ultimi anni, e la paralisi della Commissione adozioni internazionali, che la vicepresidente (e presidente facente funzione finora), Silvia Della Monica, non riunisce da oltre due anni. Sulla questione sono state presentate quasi una cinquantina tra interpellanze e interrogazioni parlamentari e gli stessi enti adottivi, un paio di mesi fa, avevano scritto una lettera al premier chiedendo un suo intervento immediato. Anche per le pari opportunità si annuncia una svolta: le associazioni impegnate sul campo a fianco delle donne vittime di violenza da tempo invocavano politiche “dedicate” e un impegno più organico del governo sul tema. Ora, tra le prime questioni sul tavolo della Boschi, spicca quella dei bambini ancora bloccati in Congo: 61, per l’esattezza, come denunciato dalle famiglie ancora in attesa che proprio ieri sono intervenuti in una conferenza stampa organizzata alla Camera dal deputato del Movimento 5 stelle Emanuele Scagliusi: «Siamo stati dimenticati da tutti, siamo in un limbo che dipende solo dal governo italiano e dalla burocrazia», ha spiegato la loro rappresentante, l’avvocato Alba Pavoni, che da tre anni aspetta la piccola Angel. Il ministro Boschi si recò di persona, nel maggio del 2014, a prelevare un gruppo di bimbi a Kinshasa per riportarli in Italia: «Ora riponiamo i nostri figli e la nostra speranza nelle sue mani». Viviana Daloiso © RIPRODUZIONE RISERVATA Le deleghe
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