sabato 2 febbraio 2019
Va avanti la ricostruzione degli istituti distrutti dalle scosse del 2016 Ma i cantieri si attivano soprattutto grazie alle donazioni del terzo settore
La nuova scuola di Caldarola, costruita con i fondi raccolti tra i soci della Legacoop. Ospita i 250 alunni della materna e della primaria ed è costata 2,7 milioni

La nuova scuola di Caldarola, costruita con i fondi raccolti tra i soci della Legacoop. Ospita i 250 alunni della materna e della primaria ed è costata 2,7 milioni

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Caro container, addio per sempre. I 250 bambini di Caldarola, paesino di 2.000 abitanti nel cuore della provincia di Macerata devastata dal terremoto del 2016, un borgo poco distante dal Parco nazionale dei Monti Sibillini, stanno finalmente per lasciare le strutture provvisorie dove finora si sono svolte le lezioni per andare in una nuova scuola, ricostruita grazie alla solidarietà dei tanti che hanno voluto dare un contributo.

Il cantiere era stato aperto un anno fa, e oggi i bimbi della scuola dell’infanzia e primaria potranno avere di nuovo dei veri locali a disposizione. Il tutto è frutto di una rete di solidarietà, voluta dalla Coop, e molto diffusa, che ha visto raccogliere donazioni dai soci di 13 cooperative di consumatori in tutta Italia, cui si sono aggiunti i proventi delle vendite del prodotto a marchio Coop in un dato periodo. È così che si è arrivati alla cifra dei 2,7 milioni di euro necessari a realizzare l’opera e dirottati su questa scuola seguendo le indicazioni date a suo tempo dal commissario straordinario per la ricostruzione.

Intanto, nel Maceratese colpito dal sisma hanno riaperto i battenti, tra le altre, anche scuole di Sarnano, Gualdo, San Severino Marche, Esanatoglia, Valfornace (Comune nato nel 2017 dalla fusione di Fiordimonte e Pievebovigliana) e Pieve Torina. E c’è un gran fermento nel “cratere” per quanto riguarda i cantieri scolastici: alle ex Casermette di Macerata (progetto pubblico, questo), per esempio, che ospiterà i due nuovi istituti “Mestica” e “Alighieri”, con 900 ragazzi che attendono la realizzazione del Campus, e poi a Muccia, dove i lavori sono partiti grazie alla fondazione Andrea Bocelli, che torna con un nuovo progetto dopo quello realizzato a Sarnano.

La vicina inaugurazione della nuova “De Magistris” di Caldarola, intanto, è stata accolta con gioia dalla piccola comunità: «È l’opera più importante del nostro paese – ha detto il sindaco, Luca Maria Giuseppetti –. Una scuola unica nel cratere, grande quasi 5mila metri quadrati, per un costo di oltre 5 milioni di euro», di cui appunto oltre la metà donati dalla Legacoop. Oltre agli spazi per la materna e le elementari, ci saranno anche le medie. Le due parti saranno unite da una biblioteca multimediale che sarà aperta a tutti. Ci saranno anche le aule dei laboratori (con fondi donati da Assofond) e la palestra. La scuola sarà una struttura costruita a secco, con telaio portante in acciaio antisismico e fondazioni in cemento armato, un edificio strategico di classe IV, con un sistema di supervisione e controllo tramite software, l’unico nelle Marche, che servirà per la gestione dei consumi e per risparmiare. «L’apporto dei donatori è stato fondamentale – non manca di far notare Andrea Spinaci, capo ufficio tecnico del Comune e responsabile del procedimento –, altrimenti le opere pubbliche sono ferme».

Anche il materiale didattico è stato acquistato quasi interamente grazie alle donazioni. La particolarità dell’intervento della Coop sta nel fatto che ad adoperarsi, volontariamente, sono state persone comuni che in 13 cooperative di consumatori facendo la spesa hanno effettuato donazioni libere, in più le cooperative hanno funzionato da collettore e aggiunto una percentuale sui proventi delle vendite. «La scuola ha una struttura in acciaio resistente ai movimenti tellurici – spiegano alla Coop nazionale –, impiega pannelli fotovoltaici e dispone anche di auditorium, biblioteca, laboratorio di grafica e aula di informatica. La prima ideazione a titolo gratuito è firmata dall’università Iuav di Venezia che non è nuova a collaborazioni di questo tipo e ha contribuito in passato alla ricostruzione del Vajont, del Friuli e dell’Aquila. La fase esecutiva è invece stata affidata al consorzio Integra».

Stefano Bassi, presidente Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) l’organismo istituzionale dal quale dipendono le 13 cooperative di consumatori protagoniste di questa gara di solidarietà, dichiara: «Coop è il più grande distributore di cibo in Italia ma è anche un aggregato di grandi e piccole imprese cooperative che nei vari territori dove opera mobilitano una rete di oltre 6 milioni di soci. È il terzo nostro intervento che giunge a compimento dopo Norcia in Umbria e Cittareale nel Lazio. Il meccanismo è analogo: una mobilitazione che parte dal basso a cui ciascuna cooperativa ha poi aggiunto altre risorse per un fine comune e Legacoop a funzionare da collettore. In tutti i casi abbiamo scelto di indirizzarci verso la ricostruzione di scuole convinti che dalle scuole passi il futuro del nostro Paese». Grande attesa per il taglio del nastro di oggi, dunque. Si torna a scuola. Stavolta, però, quella vera.

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