giovedì 22 luglio 2010
Oggi il Consiglio dei ministri ha varato il regolamento dei servizi pubblici locali che regolamenta anche i servizi idrici. Tremonti: «Referendum falso». Il Forum: «I nostri quesiti chiari e chiedono che il servizio idrico non sia consegnato ai privati».
COMMENTA E CONDIVIDI
Il Consiglio dei ministri ha varato il regolamento dei servizi pubblici locali. Lo ha annunciato il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto in una conferenza stampa al termine della riunione a Palazzo Chigi. Fitto ha rivendicato che si tratta «di una riforma molto importante ed è anche una risposta alle critiche e alle strumentalizzazioni in particolare sul tema dell'acqua sul quale è stato chiesto un referendum». Entro l'anno il governo favorirà l'istituzione di una sorta di Authority, un «ente terzo in materia di tariffe».Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche il ministro dell'Economia Tremonti aggiungendo che «la direttiva è applicazione di un trattato europeo. Sulla materia dei trattati non ci può essere referendum abrogativo». In ogni caso, per Tremonti, «il referendum è falso come contenuto ideologico, non è cristallino come l'acqua».Le firme raccolte per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua sono «un milione e quattrocento mila firme raccolte su una bugia». Lo ha detto il ministro per le Politiche Ue Andrea Ronchi nella conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato il regolamento sui servizi pubblici locali che, dice il ministro, di fatto «rafforza il concetto dell'acqua pubblica».Le dichiarazioni degli esponenti del governo hanno suscitato le immediate reazioni dei promotori della campagna di raccolta firme che si è conclusa lunedì 19 luglio con la consegna di un milione 400mila firme alla Corte di Cassazione. «Il governo è senza ragioni, ed è  costretto ad usare la forza. Non hanno lasciato passare neppure  una settimana per dire cosa intendono per democrazia». Così il  Forum italiano dei movimenti per l'acqua risponde al ministro  dell'Economia Giulio Tremonti a proposito del Referendum. «In 1.400.000 cittadini - prosegue il Forum - firmano i tre Referendum per l'acqua e il governo risponde insultandoli e  procedendo nell'attuazione dei decreti di privatizzazione. Se l'acqua appartiene al popolo, come dice Tremonti - aggiunge -  perché allora sempre Tremonti dà il servizio idrico ai privati,  facendogli fare i profitti sopra?». I nostri Referendum, dicono, sono «chiari e chiedono proprio che il servizio idrico  non sia consegnato alle società per azioni e che dunque non ci  siano profitti su di esso». Quanto al fatto che «il decreto  Ronchi discende dal Trattato europeo e che su ciò non si può fare un Referendum, consigliamo al ministro di dargli una  rilettura. Scoprirebbe che l'Unione europea lascia liberi gli Stati membri di legiferare in materia di servizi pubblici». Oppure, conclude il Forum promotore del Referendum, «potrebbe leggere la legislazione olandese che affida la gestione del servizio idrico solo a soggetti pubblici o andare a fare un giroa Parigi che l'ha ripubblicizzato dall'inizio di quest'anno».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: