sabato 5 gennaio 2013
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«Le acque potabili italiane sono tra le migliori d’Europa perché provengono per l’80% dalle profondità del terreno, cioè sono telluriche». Il professore Walter Gualtiero Ricciardi, docente dell’università Cattolica e direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, non boccia la qualità del nostro bere. Come mai, quindi, in alcune aree del Paese, arsenico e altre sostanze sono presenti nelle acque condottali in maggiori quantità rispetto a quelle consentite?Si tratta di aree vulcaniche attive o non più attive. Ad esempio, nella zona dell’Etna, in Sicilia, è presente il vanadio in buone quantità. E tutte le aree dove è stato riscontrato l’arsenico, in Lazio, Campania e Toscana, erano vulcaniche. Con l’azione di captazione e potabilizzazione bisogna ridurre la loro presenza con tutti i mezzi a disposizione.Quali? Si tratta di procedure complesse e costose?Il costo è minimo rispetto ai costi umani che potrebbero scaturire da un mancato rispetto delle norme. La vicenda che coinvolge la regione Lazio lo dimostra. Arrivando in ritardo sulle deroghe concesse, adesso la Regione si troverà a dover garantire, sotto ordinanza delle autorità locali, 5/6 litri al giorno di acqua potabile pro capite ai propri cittadini. Si sarebbe dovuto provvedere per tempo a una delle due soluzioni possibili: o trovare delle fonti d’acqua alternative, o abbattere le dosi d’arsenico nelle acque prima di immetterle nell’acquedotto stesso.Negli anni la cosiddetta dose massima ammissibile giornaliera di arsenico è passata da 50 microgrammi al litro a 10. Perché?Man mano che le conoscenze scientifiche evolvono si è in grado di capire se alcune sostanze ritenute nocive nel passato abbiano o no gli effetti temuti. Così, si è compreso che sodio, cloro o calcio non hanno gli effetti paventati. Al contrario, è confermato che il piombo è nocivo. Riguardo all’arsenico e al cromo, il livello di allerta si è alzato. Non bisogna dimenticare che la dose massima ammissibile giornaliera è una dose prudenziale, suggerita pensando all’assuzione da parte anche di bambini, lattanti e soggetti più deboli. Per quanto riguarda gli idrocarburi derivati del petrolio, si tratta di inquinamento umano inammissibile in acque potabili.Quali caratteristiche deve avere l’acqua per essere considerata potabile?Deve avere una purezza di sali equilibrata e non troppo bassa perché in quel caso sarebbe un’acqua oligominerale cioè diuretica. Deve essere batteriologicamente pura. Infine, la terza qualità sfata un mito: l’acqua non deve essere insapore. Una delle ragioni del consumo delle acque minerali, per esempio, è la ricerca da parte del consumatore di una neutralità di sapore che nella realtà non esiste. Anche per questo sarebbe opportuno valorizzare tutte le nostre acque potabili.
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