lunedì 14 dicembre 2015
Oltre 20mila iscritti e 170 circoli presenti tra città e provincia, dove vengono proposti servizi che raggiungono ogni anno 500mila persone. Il presidente Petracca: siamo la più grande organizzazione di welfare di Milano e provincia.
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Settanta anni di Acli milanesi, «settanta anni di lotta e impegno per la solidarietà e la libertà, dalla Resistenza in poi».

Il sindaco Giuliano Pisapia ieri in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario dell’associazione all’Auditorium San Fedele, ha ricordato con queste parole il traguardo raggiunto. Traguardo già celebrato a livello nazionale a maggio, con un incontro con Papa Francesco, ma traguardo importante anche a livello locale, dal momento che le Acli sono presenza viva sul territorio milanese, con oltre 20mila iscritti e 170 circoli presenti tra città e provincia, dove vengono proposti servizi che raggiungono ogni anno 500mila persone.

Numeri significativi che impongono di pensare al futuro. «Siamo la più grande organizzazione di welfare in questo territorio, copriamo la filiera: diamo le case, facciamo formazione professionale, accompagniamo gli immigrati nei loro diritti con il patronato, ci occupiamo di pensioni, tasse, abbiamo cooperative sociali che danno servizi alla persona di ogni tipo. In questo siamo moderni ed efficaci – dice Paolo Petracca, il presidente delle Acli milanesi – ci si prospettano diverse sfide per il futuro».

Innanzitutto l’associazione punta sulle nuove generazioni con percorsi formativi di educazione alla politica e progetti (attivi da molti anni) come i campi di volontariato internazionale. Ma non solo: si guarda al dialogo tra le generazioni. Nel 2016 ci sarà una campagna rivolta alla prima infanzia a partire dai nonni, «le generazioni precedenti si impegnano per dare un futuro alle nuove. Un futuro lavorativo, di cittadinanza attiva e partecipazione ecclesiale», spiega Petracca.

Un altro obiettivo a livello territoriale è quello di continuare a occuparsi di welfare in modo attivo, da protagonisti. «La costruzione della città metropolitana, delle zone omogenee e delle nuove municipalità milanesi, se non ripensa il proprio ruolo in relazione ai servizi per il territorio, non serve. Siamo gli unici ad aver investito in un’interlocuzione politica forte sulla nascita di queste nuove istituzioni, che vogliamo accompagnare dal basso con la partecipazione».

L’ultima priorità riprende direttamente le parole del cardinal Martini, "siate sentinelle del territorio". «Tutto può proseguire se l’associazione è viva: dobbiamo investire sul ricambio generazionale - spiega Petracca - puntiamo sul coinvolgimento di giovani e adulti con programmi formativi che sono già iniziati quest’anno, come la formazione politica. La nostra forza è il radicamento nelle comunità dei territori e non deve smettere».

Per l’occasione il vicario episcopale per la Cultura e l’azione sociale monsignor Luca Bressan ha ricordato tre valori identitari delle Acli che continuano ad avere funzione di faro: «riconoscersi, saper stare dentro alla Storia e tra gli ultimi, ed essere testimoni della fede». Infine il sindaco Pisapia ha conferito all’associazione milanese un attestato con cui il Comune «rende omaggio a una luminosa storia di progresso sociale che ha accompagnato lo sviluppo della città con il sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie e con la promozione di una economia solidale, attenta ai bisogni dei più deboli».

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