martedì 2 novembre 2010
Uniti nel nascondere l'omicidio. È così che la moglie di Mauro Buonavolontà, il 42enne ucciso dal figlio e gli altri suoi figli hanno cercato di negare quanto successo. Poi, le contraddizioni hanno portato alla luce la tragedia familiare.
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Uniti nel nascondere l'omicidio. È così che la moglie di Mauro Buonavolontà, il 42enne ucciso dal figlio ad Acerra (Napoli), e gli altri suoi figli hanno cercato di negare quanto successo. Poi, le contraddizioni hanno portato alla luce la tragedia familiare.È stato il 118 ad allertare i carabinieri. I primi ad arrivare sul posto sono stati i militari della stazione di Acerra. In casa, nel pieno centro del comune, c'era solo la mamma anziana della vittima, e il corpo senza vita dell'uomo.Subito dopo sono arrivati la moglie del 42enne con il piccolo di 17 mesi e l'altro figlio 17enne. Ai carabinieri i componenti della famiglia hanno riferito che l'uomo era stato ferito all'esterno dell'abitazione e che era caduto a terra appena entrato in casa. Poi, gli interrogatori, le versioni discordanti e i sospetti sul 21enne, l'unico non presente.Raggiunto in piazza Castello anche il 21enne sulle prime ha negato un suo coinvolgimento, per poi crollare e collaborare nel corso della notte. Dalle sue dichiarazioni, la disperazione di sottostare a continue vessazioni da parte del papà, spesso ubriaco e violento. La vittima da pochissimi giorni era uscita dal carcere dove era stato condotto per un aggravamento di misura essendo evaso dai domiciliari.
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