giovedì 12 settembre 2013
Dopo che la proposta è fallita a Venezia, ora Sel ci prova nel consiglio comunale emiliano: genitore 1 e genitore 2 nei moduli di iscrizione ai nidi comunali.
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Madre e padre nei moduli di iscrizione ai nidi comunali? Roba démodé. Meglio genitore 1 e genitore 2, in omaggio alle famiglie “arcobaleno” dove i genitori sono due donne o due uomini. Direttamente da Venezia approda a Bologna la richiesta di cambiare la nomenclatura dei moduli di iscrizione dei bambini in età prescolare. Togliere dai documenti le parole “padre” e “madre” e sostituirle con la dizione “genitore”. Il 29 agosto l’assessore del capoluogo veneto Camilla Seibeizzi aveva presentato un ordine del giorno programmatico sulla questione, poi rientrato. A portare la discussione a Palazzo d’Accursio ci ha pensato Cathy La Torre di Sinistra e Libertà, che il 18 settembre presenterà un ordine del giorno per invitare il Comune a «dichiararsi favorevole all’equal marriage al riconoscimento delle famiglie anche omogenitoriali e all’introduzione di una legge per contrastare l’omofobia, invitando il Parlamento a legiferare in tal senso». Secondo l’assessore alla scuola Marilena Pillati, il Comune di Bologna ci aveva già pensato: «Mesi fa avevamo chiesto di verificare se fosse possibile inserire questa dicitura. Ma non c’è stato il tempo tecnico per realizzarlo».In un anno scolastico che di sicuro non si è aperto sotto i migliori auspici, con famiglie che per pochi euro di più nella dichiarazione dei redditi si sono trovate fuori dalle liste dei nidi, e costrette di conseguenza ad assumere una baby sitter a peso d’oro, viene da chiedersi se il problema più urgente siano proprio le formulazioni della modulistica. «Per quanto mi riguarda non verrà speso nemmeno un euro per una sciocchezza del genere – dichiara senza mezze misure Valentina Castaldini, consigliera del Pdl –. Cathy La Torre dovrebbe andare a leggersi i moduli sul sito del Comune per verificare con i suoi occhi che la formula è quella classica:  “Io sottoscritto Caio genitore di Sempronio” e in calce la firma con madre, padre e patria potestà». Castaldini insiste sulla scarsa importanza per le persone di questo dibattio. «Cosa può interessare a dei genitori che fanno sacrifici enormi per tenere in piedi una famiglia la dicitura della modulistica?».Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che ha voluto tenere per sé la delega alle Politiche delle differenze, per ora non si è voluto esprimere. E proprio nella città che solo pochi mesi fa è stata il campo di battaglia per le scuole materne, rischia di far capolino l’ennesima zavorra per i neo genitori. Insomma una questione che appare - e molto probabilmente è - solo ideologica. Senza contare che «a Bologna – continua l’esponente di centrodestra – ci sono solo sei famiglie arcobaleno, contro le centinaia eterosessuali. Non penso che padri e madri sarebbero molto contenti di essere definiti genitore 1 o 2, invece che mamma e papà».
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