mercoledì 17 settembre 2014
Il M5S raggiunge l'intesa con i democratici per la Provincia di Parma nonostante il divieto del leader.
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È stato il primo esponente grillino a diventare sindaco di un capoluogo. E sarà il primo a siglare un accordo col Partito democratico. Il nuovo presidente della provincia di Parma sarà infatti un esponente del Pd, grazie al sostegno dei grillini voluto dal sindaco parmigiano Federico Pizzarotti, assieme a quello del centrodestra. Il tutto nonostante l’esplicito divieto di Beppe Grillo. E notevoli mal di pancia nel Pd parmigiano. Il Movimento 5 Stelle di Parma ha raggiunto infatti un accordo col Pd e il centrodestra per far eleggere dai sindaci dell’area un esponente democratico (il sindaco di Fidenza o di Salsomaggiore) alla presidenza della Provincia di Parma. Pizzarotti sarà candidato come consigliere nella lista unitaria. Con la riforma Delrio, infatti, le Province sono diventate enti di secondo grado. Gli organi vengono eletti non dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri comunali, con un complicato sistema di ponderazione che fa sì che i voti dei rappresentanti dei Comuni più grandi pesino di più di quelli più piccoli. Il fatto che molti dei medi Comuni della provincia (Fidenza, Salsomaggiore, Collecchio) siano a guida Pd, compensa il peso della maggioranza a 5 Stelle di Parma: alla luce di questi calcoli saranno quindi i Dem a indicare il presidente, ma nell’ambito di un listone 'istituzionale' che tiene insieme tutti. Questa lista raggrupperà tutti i sindaci del territorio dei vari schieramenti politici: Pd, M5S, centrodestra e liste civiche. Si attenderà il termine ultimo per la presentazione delle liste per rendere ufficiale l’iniziativa, fissata venerdì prossimo, ma l’intesa è stata raggiunta fra i maggiori amministratori della realtà parmense, sindaco di Parma in primis.  Prima dell’indicazione di Grillo a non partecipare alle attività delle future province, era stato proprio Pizzarotti ad indicare la strada della lista istituzionale unica. La proposta era stata inizialmente bocciata dal Pd che, nonostante una spaccatura interna, avrebbe alla fine accettato assieme alle altre realtà politiche del territorio. Non è escluso che un gruppo di amministratori dissidenti del Pd possa presentare una lista alternativa. Alla luce della ponderazione dei voti l’accordo prevederebbe la presenza del sindaco di Parma come semplice consigliere. Per la presidenza della provincia sono in lizza dunque i sindaci Pd di Fidenza, Andrea Massari, e di Salsomaggiore, Filippo Fritelli. Grillo era stato categorico: «Il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. Non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali.
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