sabato 8 giugno 2019
Domani la gara di podismo organizzata dalla mamma del giovane picchiato dalle baby gang due anni fa. Ci sarà anche Manuel Bortuzzo: «Saremo tutti le sue gambe»
La grande manifestazione con cui i giovani napoletani si strinsero attorno a Maria Luisa Iavarone e suo figli Arturo  dopo l'aggressione, nel 2017

La grande manifestazione con cui i giovani napoletani si strinsero attorno a Maria Luisa Iavarone e suo figli Arturo dopo l'aggressione, nel 2017

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L’anno scorso duemila napoletani si strinsero intorno a lei e a suo figlio per dire“no” alla violenza. Maria Luisa Iavarone, madre del giovane Arturo, aggredito e ferito gravemente da una baby gang a Napoli nel dicembre 2017, fondatrice dell’associazione Artur (che, oltre a richiamare il nome di suo figlio, è acronimo di Adulti responsabili per un territorio unito contro il rischio), lancia la seconda edizione di “Corri contro la violenza”, la gara di podismo che si terrà domani con partenza da piazza del Plebiscito. Con lei e Arturo quest’anno ci sarà Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore trevigiano ferito gravemente a Ostia nel febbraio scorso in seguito a una sparatoria, ora costretto sulla sedia a rotelle. «Il bullismo e gli atti dicriminalità si combattono con gesti concreti. «Per questo motivo il ricavato della seconda edizione di “Corri contro la violenza” sarà devoluto a Manuel, per contribuire alle sue cure riabilitative. Il giovane atleta, colpito alla schiena da un proiettile, parteciperà alla maratona con noi. Saremo le sue gambe», ha detto Iavarone nel presentare la nuova edizione della maratonina.

Già sono partite le iscrizioni al link https://billetto.it/e/corri-contro-la-violenza-biglietti-353264. Sarà possibile partecipare alla corsa e ricevere il kit della gara versando un contributo. A sostenere l’iniziativa come testimonial, oltre a Massimo Rosolino, vera anima insieme con la Iavarone della scorsa edizione, il cantautore Edoardo Bennato e diversi personaggi dello spettacolo. “Corri contro la violenza” è un evento nato, insieme con l’associazione che lo promuove, inseguito a una escalation a Napoli di aggressioni ad opera di bande criminali di minorenni, a cui la città rispose con una partecipazione di massa. L’anno scorso, a correre con Arturo (che era appena guarito dalle gravi ferite riportate) i 5 chilometri della corsa, c’era anche Emanuele, il sedicenne napoletano malmenato e accoltellato la settimana precedente presso la stazione della metropolitana di Napoli di Piscinola-Scampia. Il loro abbraccio immortalato dai fotografi fu l’immagine più significativa dell’edizione passata.

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