lunedì 18 luglio 2016
Una ragazzina lettone è stata soccorsa dalla Gendarmeria francese sulla traversata dei Tre Monti, a 4mila metri di quota. Era del tutto esausta. «La montagna va vissuta con gioia e in sicurezza», dice l'esperto
A 12 anni sul Monte Bianco Cai: «Follia dei genitori»
COMMENTA E CONDIVIDI

Quando il soccorso alpino francese è arrivato, lei li ha guardati come dei liberatori. Non ce la faceva davvero più, la ragazzina di 12 anni della Lettonia, che domenica è stata riportata a valle dall’elicottero della Gendarmeria di Chamonix dalle pendici del Monte Bianco (4.810 metri). Con i genitori stava percorrendo la Traversata dei Tre Monti, un itinerario su ghiacciaio di più di otto ore oltre i 4mila metri di quota. Dopo aver salito la prima delle tre cime, il Mont Blanc du Tacul (4.248 metri), la giovanissima ha esaurito completamente le forze e non è più stata in grado di proseguire. Così, agli “incauti” genitori non è rimasto altro da fare che chiedere aiuto.

«Comportamento folle»

«A dodici anni la montagna è un bel gioco da fare in tutta sicurezza – ricorda il presidente della Commissione centrale alpinismo giovanile del Club alpino italiano, Diego Leofante -. Il comportamento di quei genitori è stato folle e molto pericoloso per l’incolumità della loro figlia, che a 12 anni non ha ancora il fisico e la forza necessari per affrontare la scalata al Monte Bianco. Un obiettivo difficile anche per un adulto, che necessita di una preparazione accurata e anche di una certa esperienza. Nessun corso di alpinismo giovanile del Cai porta i ragazzini di quell’età al Bianco».

Obiettivi graduali e a misura di bambino

L’approccio alla montagna, sottolinea l’esperto del Cai, deve avvenire per gradi e attraverso il divertimento. «La montagna è prima di tutto gioia – osserva Leofante –. Invece, questa ragazzina è stata sottoposta a una faticaccia che, certamente, non l’ha fatta appassionare alle ascensioni. Anzi, temo che la bravata dei genitori l’allontani dalla pratica dell’alpinismo». Che, anche nella scelta degli obiettivi, deve rispettare l’età dei partecipanti. «Scegliere itinerari a misura di bambino, credo sia una preoccupazione di buon senso assolutamente necessaria», aggiunge Leofante. «In alta quota – conclude – si può cominciare ad andare dai 15-16 anni in avanti. Prima è davvero un azzardo».

Il precedente

Nel giugno 2014 uno statunitense che voleva battere il record del mondo portando i suoi figli di 9 e 11 anni sul Monte Bianco, filmò una valanga che sfiorò entrambi lungo il “grand couloir”. Nessuno rimase ferito, ma dopo lo choc il tentativo di raggiungere il tetto d'Europa sfumò. Naturalmente, il video fu acquistato dall’emittente Abc.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: