giovedì 2 giugno 2022
Parata in via dei Fori Imperiali aperta per la prima volta alle professioni sanitarie: "Dialogo richiede unità. Stabilità e pace non sono garantite per sempre" Stasera il "bagno di folla" ai Giardini
 Mattarella: "Italia impegnata per la pace"

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Un 2 giugno all'insegna del lento ritorno alla normalità. Sul piano della sicurezza interna,con la Parata che viene ripristinata in via dei Fori Imperiali (e la novità delle professioni sanitarie a sfilare anch'esse, a ricordare l'impegno profuso nella lotta al Covid) e con i Giardini parzialmente riaperti al pubblico per numeri contingentati, privilegiando l'ingresso per gruppi e persone fragili. Ma il ritorno alla normalità è anche quello che la Repubblica persegue sul piano internazionale, funestato dalla guerra in Ucraina. Senza dimenticare chi è l'aggressore e chi l'aggredito, l'Italia è impegnata per il ripristino della pace, ribadisce il capo dello Stato in un messaggio alla Forze Armate che ieri si era rivolto al corpo diplomatico, ricevuto al Quirinale per il tradizionale concerto.

La giornata è iniziata con il tradizionale omaggio del presidente all’Altare della Patria per la Festa della Repubblica. Accompagnato dalle più alte cariche, il capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro con nastro tricolore. Il sorvolo delle Frecce Tricolori ha colorato come di consueto i cieli di Roma. Mattarella ha assistito poi, dalla tribuna presidenziale di via dei Fori Imperiali, alla tradizionale parata militare che dopo due anni di assenza a causa del Covid è tornata a sfilare nel cuore della Capitale.

"Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo - e in esso delle Forze Armate - alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’Onu e alle sue iniziative", ha scritto Mattarella nel messaggio inviato al capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. La Nato quindi va rivalutata, per Mattarella, come strumento di pace, non di co-belligeranza "Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia - ricorda il Capo dello Stato - che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto".

Già la pandemia ha confermato il ruolo delle Forze armate come strumento di pace: "Come settantasei anni fa ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese. Le Forze Armate, protagoniste in questo percorso, in Italia e all’estero, si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia. I riconoscimenti che pervengono alle nostre Forze Armate sono la prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità che si sono conquistati. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e al personale civile, di ogni ordine e grado giungano, in questo giorno di festa, l’apprezzamento e la gratitudine - conclude il Capo dello Stato - per il servizio offerto alla comunità".

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E ora sono chiamate a operare nella stessa direzione, indicata dalla Costituzione, anche di fronte al terribile conflitto in corso. Mattarella - che con il suo discorso a Strasburgo, richiamando lo "spirito di Helsinki" che consentì di aprire una breccia (nel 1975) nella logica dei blocchi imposta dalla Guerra fredda, ha segnato una svolta, rafforzando l'impegno italiano e della Ue per una svolta diplomatica - insiste in questa direzione:"L’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto, ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre. La pace non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati", sprona nuovamente la comunità internazionale, schierando l'Italia in prima linea, "Una pace - conclude il Capo dello Stato- basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani".

Nel tardo pomeriggio Mattarella si è concesso, nei limiti tuttora imposti dalla prudenza, un mini-bagno di folla nei giardini, incontrando in due riprese, tante persone fragili con i loro accompagnatori ai quali è stato consentito l'acceso in via prioritaria, concedendo sorrisi e strette di mano, tanti selfie e anche foto ricordo.

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