lunedì 20 luglio 2015
​Decisive le testimonianze dei due compagni di Lamberto Lucaccioni: si tratterebbe di un 19enne di Città di Castello.

Inaccettabile sconfitta di Giuseppe Anzani
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​È stato identificato dai carabinieri il presunto pusher che sabato notte ha ceduto una pasticca di ecstasy a Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello (Perugia), morto dopo essersi sentito male mentre ballava al Cocoricò di Riccione. Decisiva per l'identificazione sarebbe stata la testimonianza degli amici che erano con lui.Del fermato i carabinieri hanno fornito solo le iniziali. Si tratta di T.C., 19 anni, di Città di Castello, appena diplomato al liceo scientifico. I militari sono andati domenica sera verso le 20 direttamente a casa sua, nella cittadina umbra e gli hanno contestato la testimonianza: in lacrime, davanti ai genitori attoniti, ha ammesso di avere ceduto al morto e ai due amici con cui era in vacanza a Pinarella di Cervia (Ravenna) la dose fatale di ecstasy liquida, la droga che viene anche chiamata "dell'amore" perché quando la prendi "vuoi bene a tutti e tutti ti stannosimpatici". Sabato sera i tre ragazzini umbri avevano preso il treno per andare a ballare al Cocoricò di Riccione. Lamberto si è sentito male in pista proprio mentre ballava con i compagni, che gli hanno semplicemente consigliato di andare fuori per una boccata d'aria. È all'uscita del Cocoricò, dove c'è il presidio medico permanente con un'ambulanza del 118 pagata privatamente dalla discoteca, che hanno visitato per la prima volta Lamberto."Era vigile, ho cercato di parlare con lui", ha raccontato Mauro Bianchi del marketing Cocoricò, avvertito dagli uomini della vigilanza che un minorenne si era appena sentito male. "Quando gli hanno misurato la febbre, che aveva alta, era spaventato, ha tentato di dire qualcosa. Era cosciente, ma l'infermiera ha capito la gravità ed è stato portato inospedale". Al 'Ceccarini' il 16enne è deceduto poco dopo.  Sarah, un'operatrice del soccorso, in uno sfogo sul web ha raccontato come abbia cercato per un'ora e mezza di rianimare il giovane cuore. Il decesso è stato dichiarato proprio mentre i genitori arrivavano in ospedale.I carabinieri di Riccione hanno aperto subito un'indagine per morte conseguente ad altro reato, lo spaccio di droga, e hanno raccolto letestimonianze dei due 17enni e i filmati di sorveglianza. Instato confusionale, i due si sono contraddetti: uno ha raccontato di averla comprata da uno straniero prima di arrivare al Cocoricò, l'altro di averla acquistata all'interno.  Domenica mattina i carabinieri sono tornati al Cocoricò insieme ai due amici di Lamberto per ricostruire passo passo i loro spostamenti ed è stata anche effettuata una perquisizione nella casa di Pinarella, mentre il magistrato di turno ha disposto l'autopsia sul corpo del 16enne. Intanto per il locale si sta valutando l'ipotesi di sospensione dell'attività da richiedere al Questore. A favore dello stop si è espresso il Codacons. Il sindaco Renata Tosi ha riunito la giunta e ha annunciato "misure severe", mentre il titolare del Cocoricò, Fabrizio De Meis, ha lanciato un appello: "Il locale - ha detto - ogni anno spende 150mila euro in sicurezza. Vogliamo fare di più, magari con un'unità cinofila, cani antidroga, a spese dell'imprenditore".Al Cocoricò nel dicembre 2004 un 19enne marchigiano morì per un'overdose di ecstasy, nel dicembre 2011 un 18enne di Cattolicasi salvò solo grazie al trapianto di fegato. La sospensione della licenza poi è già scattata nel 2013 per tre settimane, 15 giorni nel 2011 e due giorni nel 2014.
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