User comments
Morire a 16 anni per droga, su una
barella in un padiglione dismesso di un ospedale romano, il
Forlanini. Morire di eroina, vicino alla madre che l'ha trovata
quando ormai era troppo tardi, e che, secondo la polizia, viveva
anche lei lì. I medici che qualcuno aveva chiamato vedendo che
la ragazzina stava molto male, hanno provato a rianimarla sul
posto, ma non sono riusciti a salvarla. Sara è morta così,
nell'indifferenza che una ragazza non dovrebbe mai conoscere, in
un ennesimo dramma della povertà che tocca "gli invisibili",
quelli che vivono ad esempio nei locali dismessi di un ospedale
e che fanno notizia solo quando muoiono.
Da un mese circa Sara era ricoverata in un centro per
disintossicazione che si trova a Perugia, ma non aveva resistito
ed era scappata. La fuga aveva un solo obiettivo, raggiungere
Roma, la sua città, dove era arrivata tre giorni fa. Voleva
stare con sua madre, che ha 41 anni, e voleva ricominciare a
drogarsi di eroina, probabilmente. Ma stavolta le è stato
fatale. I medici non sono riusciti nemmeno a portarla al Pronto
soccorso.
La polizia è stata chiamata e attualmente la salma della
ragazza è stata messa a disposizione dell'Autorità giudiziaria:
presto sul suo corpo verrà fatta l'autopsia. Della ragazza si
era occupata anche la trasmissione "Chi l'ha visto?", proprio
dopo la segnalazione della madre, arrivata il 26 aprile scorso
da Santa Severa.
Quei padiglioni terra di nessuno non sono nuovi a storie di
degrado e violenza: nel 2014 c'era stato un tentato stupro ai
danni di prostituta romena diciannovenne che, per sfuggire ad un
branco di 6 connazionali, fra cui due donne, che l'aveva
convinta a seguirli, si era lanciata da una finestra al secondo
piano. Tre persone erano state arrestate. Lei, nella caduta
aveva riportato diverse fratture e aveva rischiato di rimanere
anche paralizzata.