lunedì 6 agosto 2018
Il presunto capomafia locale pretendeva di essere incluso tra i portatori dell’effigie della Vergine contro il parere del Comitato promotore. Blitz dei carabinieri. L'intervento del vescovo
La processione si ribella al boss
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Momenti di tensione a Zungri, in provincia di Vibo Valentia, nel corso della processione della Madonna della Neve domenica 5 agosto.

Le forze dell'ordine hanno dovuto interrompere la processione quando fra i portantini dell'effigie della Madonna della neve è spuntato anche Giuseppe Antonio Accorinti, 59 anni, ritenuto dagli investigatori il capo indiscusso dell'omonimo clan del paese. La sua presenza non era stata concordata con il Comitato promotore della processione ed è stato in quel momento che si è reso necessario l'intervento dei militari.

I Carabinieri hanno determinato l'interruzione, sia pure per pochi minuti, della processione, tra lo stupore generale, mentre Accorinti è riuscito a dileguarsi tra la folla. Dopo alcuni minuti, la processione ha potuto riprendere regolarmente. I componenti del Comitato della festa sono stati poi condotti in caserma per essere identificati e consentire una ricostruzione dei fatti il più possibile dettagliata.

I militari, per avere un quadro il più possibile ampio di quanto è accaduto, hanno anche sentito il parroco, don Giuseppe La Rosa.

"Quanto accaduto è certamente un fatto increscioso" è intervenuto anche il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, dopo l’episodio avvenuto domenica a Zungri, nel Vibonese. "Purtroppo, accade a volte che circostanze di questo tipo non possano essere previste nell'immediatezza – ha aggiunto il vescovo –, ma nel momento in cui si verificano è necessario intervenire con risolutezza, così com'è avvenuto in questa occasione".

Nel 2015 monsignor Renzo aveva varato un regolamento sullo svolgimento delle processioni in diocesi.


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