giovedì 31 maggio 2018
Ispezioni nella zona degli ulivi infetti. Allarme di Coldiretti: l’Europa ci aiuti
Danni per 1 miliardo dalla Xylella Ispettori Ue in campo
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Gli ulivi pugliesi infetti dalla Xylella da ieri sono sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori dell’Unione Europea. Ispezioni e sopralluoghi meticolosi sono stati effettuati soprattutto nella cosiddetta 'zona di contenimento' che Bruxelles recentemente ha proposto di allargare di altri 20 chilometri fino ad arrivare in provincia di Bari. I tecnici stanno verificando la messa in opera delle misure e delle azioni di contrasto al diffondersi del batterio killer che in cinque anni ha letteralmente distrutto 10 milioni di alberi, la maggior parte nel Salento.

Attraverso la missione dei tecnici del Comitato fitosanitario permanente, l’Ue vuole tastare con mano la situazione dopo che la scorsa settimana ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per non aver pienamente applicato le misure previste, tra cui l’abbattimento delle piante malate per impedire il propagarsi della Xylella fastidiosa.

Gli ispettori, accompagnati dal personale della Regione Puglia e dell’Arif, hanno dapprima visitato l’area compresa tra Cisternino e Ostuni. Ieri mattina è stata la volta del triangolo Oria- Francavilla Fontana-Torre Guaceto dove, secondo gli ultimi rilievi, è presente l’85 per cento degli ulivi infetti che andrebbero abbattuti in base alle direttive europee. L’eradicazione chirurgica degli alberi intaccati dalla cosiddetta “sputacchina” è uno dei temi caldi del casus belli e del braccio di ferro tra l’Ue e l’Italia. Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, chiede un risarcimento perché a suo dire «l’espandersi della Xylella è stata causata dalla responsabilità di chi all’interno dell’Unione Europea avrebbe dovuto effettuare i controlli a tempo debito e invece non lo ha fatto». Domenico Damascelli, consigliere di FI e vicepresidente della commissione consiliare Agricoltura, ha avanzato richiesta all’Europa di un sostanzioso contributo ad hoc per consentire di svolgere le buone pratiche tali da prevenire la diffusione del contagio e allo stesso tempo di introdurre il reimpianto nelle zone infette.

L’olivicoltura pugliese è in continuo stato di emergenza e la Xylella in cinque anni ha falcidiato un settore trainante dell’economia regionale. Secondo Coldiretti Puglia, i danni a carico delle aziende olivicole superano ormai il miliardo di euro. «L’Ue deve fare la sua parte, a partire dai gravosi costi per i monitoraggi che non possono ricadere solo su Italia e Regione» ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. Sul fronte politico, la Regione starebbe elaborando una mozione da votare all’unanimità in Consiglio per chiedere ufficialmente a Bruxelles un finanziamento straordinario per il ripristino delle aree agricole e per erogare gli indennizzi a chi ha dovuto abbattere gli alberi. Intanto, ieri è stato presentato uno studio innovativo per combattere la Xylella arriva da un gruppo di ricerca dell’Università del Salento e del Cnr Nanotec di Lecce che ha messo a punto un dispositivo in grado di rilevare in brevissimo tempo e a costi contenuti il batterio sulle piante di olivo: si tratta di microsensori che hanno la potenzialità di individuare la presenza del patogeno che affligge gli alberi del territorio salentino, con tempi rapidi di analisi.

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