lunedì 26 novembre 2018
Presentata oggi l'iniziativa del Dicastero per lo sviluppo umano integrale, al via giovedì. L'esperto Pisanu (Fict): in situazione di crisi economica e culturale la gente è tentata dal cercare fortuna
COMMENTA E CONDIVIDI

«Analizzare attuali criticità e trovare nuove e appropriate strategie alla lotta contro le droghe e il crescente sviluppo delle dipendenze». Questo l’obiettivo principale della Conferenza internazionale promossa e organizzata dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale in Vaticano, dal 29 novembre al 1° dicembre, sul tema "Droghe e dipendenze: un ostacolo allo sviluppo umano integrale". A presentarla oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede sono stati monsignor Segundo Tejado, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, monsignor Charles Namugera, officiale del dicastero e organizzatore del convegno, e Nicolò Pisanu, presidente dell’Istituto superiore universitario di scienze psicopedagogiche e sociali “Progetto Uomo” (Ipu) della Federazione italiana delle comunità terapeutiche (Fict).


Dipendenze vecchie e nuove. Analisi e strategie a livello mondiale

Punto di partenza dell’iniziativa - alla quale parteciperanno esperti provenienti da tutto il mondo, organizzazioni internazionali interessate al tema, specialisti provenienti dalle Chiese locali e operatori dei centri di riabilitazione - è l’ultimo Rapporto mondiale sulle droghe, dal quale emerge che su 250 milioni di persone che nel 2015 hanno fatto uso almeno una volta di droga, 29,5 milioni soffrono di disturbi legati a tale consumo. Durante i lavori, ha spiegato Pisanu, «ci sarà un aggiornamento sulle dipendenze, a partire dalle forme di tossicodipendenza classiche, come l’eroina e la cocaina, che hanno contrassegnato il mercato della droga fin dai suoi esordi, per arrivare alle nuove dipendenze, come le sostanze psicoattive e le pastiglie che vengono offerte dentro e fuori le discoteche. Si passerà poi ad analizzare il gioco d’azzardo e le dipendenze telematiche, forme di dipendenza sempre più diffuse e che richiedono tipologie di intervento particolari». Le varie forme di dipendenza, ha proseguito l'esperto, ci raccontano «l’estrema fragilità della nostra società» e vanno ricondotte a fenomeni come il consumismo che si innesta nella «povertà culturale e nella povertà concreta che si registrano in momenti di crisi economica e lavorativa come quello che stiamo attraversando», soprattutto in un bacino di utenza, come quello italiano, dove “ci sono due milioni di giovani che non lavorano né studiano, i cosiddetti Neet». Una situazione sociale che spiega anche la diffusione di un fenomeno come l'azzardo che, ha detto Pisanu, «è l’emergenza più diffusa, perché è alla portata di tutti e non si presenta immediatamente come una dipendenza». Infatti, «è ormai dimostrato scientificamente che più si va verso una situazione di crisi e di povertà, più la gente è tentata a cercare la fortuna«, ha sottolineato l’esperto. Il quale ha fatto altresì notare che «c’è un ambiguità di fondo, per cui lo Stato lo condanna tutti i livelli, ma poi prende una percentuale sugli incassi».


La preoccupazione di Papa Francesco per la libertà dell'uomo

I partecipanti al convegno in Vaticano saranno ricevuti in udienza dal Papa, che «ha dato un forte stimolo alla nostra iniziativa, direttamente e indirettamente», ha reso noto Pisano. «Sia perché è preoccupato, come pastore, per la situazione mondiale, sia per i suoi interventi pedagogici che insistono sull’idea di libertà dell’uomo, che deve essere liberato da ogni vincolo che lo rende prigioniero a se stesso e al mondo». Durante i lavori, saranno presentate esperienze e progetti di prevenzione ed educazione, cura e riabilitazione portate avanti dalle comunità ecclesiali nei diversi continenti. Prevenzione, riabilitazione e reinserimento, i tre versanti di analisi del convegno, che si concluderà con alcune raccomandazioni e “punti di azione” pastorale.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI