lunedì 11 aprile 2022
Appena diciotto persone su un milione contraggono una infiammazione cardiaca. Ma il rischio è più alto per giovani, maschi e in caso di doppia dose.
Studio Lancet: il rischio di miocardite da vaccino è molto basso

Foto Ansa

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Somministri un milione di dosi e appena diciotto persone contraggono una miopericardite. Ma se hai meno di trent'anni i casi salgono a quaranta. Parola di uno studio pubblicato su The Lancet Respiratory che conferma non solo la sicurezza del vaccino contro il Covid, ma evidenzia come il rischio di infiammazione cardiaca legato al siero contro il Sars-Cov-2 sia paragonabile rispetto a quello che si rileva in altre vaccinazioni.

Che i benefici del vaccino contro il Covid superassero gli eventuali rischi, questo era noto. Stavolta però gli scienziati sono andati oltre e hanno provato come le reazioni avverse non siano affatto prerogativa dell'iniezione della proteina spike. Prendete per esempio l'antinfluenzale. In questo caso, si legge nello studio, l'incidenza di miopericardite è pari a 56 casi ogni milione di dosi somministrate. "Tutto questo potrebbe significare che la miopericardite è un effetto di un processo infiammatorio innescato da qualsiasi vaccinazione e non prerogativa esclusiva delle proteine di Sars-Cov-2 contenuta nei vaccini", dice la specialista in malattia infettive del National University Hospital Jyoti Somani.

La maxi analisi, condotta su oltre undici studi con una copertura di 395 milioni di dosi, mostra tuttavia l'esistenza di fattori che espongono a un maggior rischio di infiammazione cardiaca. Non si tratta solo di essere giovane e maschio per avere una maggiore probabilità di contrarre una miocardite. Per chi è stato inoculato con un vaccino MRna il rischio cresce a ventidue casi ogni milione, salendo addirittura a trentuno per quanti hanno ricevuto una doppia dose di siero. "Il rischio di tali eventi rari però - afferma Kollengode Ramanathan, cardiologo del National University Hospital di Singapore- dovrebbe essere bilanciato anche con il rischio da miopericardite da infezione e questi studi dovrebbero rafforzare la fiducia delle persone nella sicurezza della vaccinazione".

La somministrazione di nuove dosi continua a essere cruciale, soprattutto alla luce dell'emergere di nuove varianti.

L'Organizzazione mondiale della sanità sta sottoponendo al vaglio due sottovarianti di omicron, BA.4 e BA.5, per studiare il loro impatto sul potenziale di fuga immunitaria. Per ora le notizie sono buone. Le persone che hanno contratto queste sottovarianti erano state tutte sottoposte all'intero ciclo vaccinale e hanno sviluppato sintomi lievi.

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