venerdì 17 giugno 2022
Si è concluso il percorso quadriennale del progetto Openspace, promosso dall'impresa sociale Con i bambini per contrastare la dispersione e le diseguaglianze. Coinvolti 4mila giovani e 300 docenti
Una scuola “partecipata” per ricucire la società

Realizzare nuovi spazi di partecipazione per ricucire il tessuto sociale che lega scuola, territorio e comunità, contrastando la dispersione scolastica e le diseguaglianze. Questo l'obiettivo del progetto Openspace, promosso dall'impresa sociale Con i bambini, giunto al termine del proprio percorso. In quattro anni, il progetto, finanziato dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile con capofila ActionAid, ha coinvolto più di 4mila studenti tra gli 11 e i 17 anni, circa 300 insegnanti e altrettanti genitori, di quattro città: Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria. Tra i molti progetti realizzati, in collaborazione con realtà del Terzo settore, i laboratori di progettazione e riqualificazione architettonica degli ambienti comuni della scuola, delle aree verdi o dei luoghi di confine fra la scuola e il territorio, ma anche laboratori artistici e di realizzazione dei murales. E ancora, la palestra dell’innovazione digitale, dove sperimentare le potenzialità di uno spazio virtuale e fisico pensato come tecnologia creativa al servizio della comunità; la realizzazione dei laboratori di potenziamento didattico come Lost e ImpariAmo o i laboratori di ascolto come lo sportello psicologico. Nelle scuole coinvolte dal progetto sono state sperimentate nuove forme di apprendimento, con la consapevolezza di dover rispondere a molteplici esigenze, soprattutto quelle dei giovani con maggiori fragilità. L'istituzione scolastica può fare tanto e deve essere dotata di strumenti per fare di più, ma non può da sola affrontare problematiche come la dispersione e l’abbandono scolastico.

«La scuola fa già tanto, ma progetti come OpenSpace possono favorire processi di innovazione sistemica dall’interno, innescando un effetto di contaminazione positiva», commenta Saverio Lucido, dell'impresa sociale Con I Bambini. E Ludovico Ottolina, dell'Unione degli Studenti, è convinto che «se noi riuscissimo a tenere la scuola aperta per più ore al giorno, farla vivere e abitare dagli studenti, sarebbe un passo fondamentale per concepire un modo diverso di cittadini e cittadine di vivere il processo democratico attivamente».

Fondamentale, ricorda Luca Fanelli, project manager ActionAid Italia,è «rafforzare la motivazione allo studio dei ragazzi e le loro competenze grazie a un'alleanza scuola-terzo settore volta alla riduzione delle diseguaglianze educative, all'aumento del benessere e della partecipazione». Anche attraverso un'azione di orientamento scolastico che, nel modello di OpenSpace, «non è solo un'attività o un insieme di attività, ma è un principio guida che evidenzia quella complementarità fra scuola e terzo settore che è la costante di valore del progetto», si legge in una nota di Con i bambini. «Integrare il percorso di apprendimento scolastico con momenti di esplorazione delle proprie capacità - prosegue l'impresa sociale interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud - serve a generare un orientamento basato su competenze trasversali agli ambiti curriculari. Queste esperienze all’insegna dell’imparare facendo sono adattabili ad ogni età e ad ogni condizione socioeconomica. Lo hanno dimostrato i laboratori della palestra dell’innovazione digitale con le loro attività innovative e creative per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Lo hanno fatto nelle scuole superiori i programmi di educazione imprenditoriale e i percorsi di riflessione sul proprio percorso formativo e il proprio progetto di studi».

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