mercoledì 15 giugno 2022
La crisi energetica intanto favorisce la Basilicata che raggiunge un accordo, ritenuto buono, con Eni e Shell in Val d'Agri per l'attività estrattiva
La sede di Gazprom a San Pietroburgo

La sede di Gazprom a San Pietroburgo - Ansa

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Il gas resta un elemento centrale della crisi ucraina. Oggi l'Eni "ha ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all'approvvigionamento gas verso l'Italia. Eni continuerà a monitorare l'evoluzione della situazione e comunicherà eventuali aggiornamenti". Lo si legge sulla piattaforma di infomazioni privilegiate (pip) per il monitoraggio Remit del Gestore dei mercati energetici. Un portavoce Ente nazionale idrocarburi, "conferma che Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate".

Dalla Unione europea si fa comunque sapere che "non c'è alcuna indicazione al momento di rischi sulle forniture energetiche", come dice Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, rispondendo ad una domanda sui possibili effetti delle riduzioni di gas annunciate da Gazprom ieri sul Nord Stream 1 e oggi sui flussi diretti a Eni. Secondo McPhie "i livelli di riempimento degli stoccaggi di gas nell'Ue sono oggi sono intorno al 52-53%, al di sopra del livello dello scorso anno".

Resta il fatto che gli effetti della guerra fra Russia e Ucraina e delle sanzioni contro Mosca mantengono in tensione il gas il cui prezzo, pur con un ritmo inferiore alla vigilia, guadagna terreno per la terza seduta consecutiva. Il contratto, scambiato ad Amsterdam, riferimento per il metano europeo, guadagna il 2,6% a 99,65 euro al megawattora.

Al taglio del 40% del flusso di Gazprom nel Nord Stream verso la Germania e alla chiusura più lunga del previsto, dopo un incendio, di un impianto di esportazione di gas naturale liquefatto negli Stati Uniti, si è aggiunto ora il taglio del 15% delle forniture del colosso russo a Eni.

Ieri Gazprom aveva annunciato una riduzione del 40% delle forniture di gas naturale attraverso il gasdotto Nord Stream. "Si tratta di una decisione decisione politica" afferma oggi il ministro dell'Economia della Germania, Robert Habeck. La mossa di tagliare le consegne, che Gazprom attribuisce alla "riparazione" delle unità di compressione, secondo il ministro tedesco "non è stata una decisione tecnicamente giustificabile".

«La Ue non prevede ulteriori sanzioni riguardo al gas russo»​

Quando si parla di sanzioni alla Russia "la nostra risposta tradizionale è che nulla è fuori dal tavolo. Ma al momento non abbiamo sul tavolo discussioni e ulteriori misure che coinvolgono il gas" e un suo embargo. Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni. "Se ci saranno problemi non più solo sui prezzi ma sulle forniture, soprattutto di gas, potremmo entrare in territorio (economico) negativo.Per Gentiloni quindi la discussione sarà come continuare per sostenere l'Ucraina, rafforzare il nostro sostegno, ma anche rendere possibile per le nostre economie essere gradualmente indipendenti da gas e petrolio russo"

Kiev chiede agli Usa gas con un accordo di "prestito" ​

Kiev ha proposto agli Stati Uniti di fornire gas naturale liquefatto all'Ucraina nell'ambito di un accordo di prestito per assicurare alla nazione almeno 6 miliardi di metri cubi prima dell'inverno: riferisce il servizio stampa dell'ente regolatore Energoatom, che fa riferimento a un articolo di Foreign Policy, riportato da Ukinform.

"I massimi dirigenti del settore energetico ucraino stanno presentando a Washington e ad altre capitali occidentali una serie di potenziali soluzioni per garantire le forniture per il prossimo inverno e per incrementare la produzione nazionale. Tra queste, le proposte di garantire finanziamenti internazionali per l'acquisto di gas naturale dai principali esportatori del Medio Oriente e del Nord Africa, lo sviluppo di rotte di approvvigionamento alternative e un possibile accordo di "prestito e affitto" (lend-lease) con Washington per l'importazione di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Stati Uniti", si legge nel rapporto.

Secondo la proposta, il gas dovrebbe essere consegnato ai terminali in Europa prima di essere trasportato in Ucraina attraverso un gasdotto. Kiev ripagherebbe gli Stati Uniti in due anni, una volta aumentata la produzione interna di gas. In precedenza, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha approvato una linea di credito di 300 milioni di euro per aiutare la NJSC Naftogaz dell'Ucraina a compensare la perdita di produzione di gas naturale a seguito dell'invasione russa.

Il lend-lease act (letteralmente 'Prestito e affitto') fu una legge varata dagli Usa nel 1941: permise a Washington di fornire a Regno Unito, Unione Sovietica, Francia, Cina e altri Paesi alleati grandi quantità di materiali bellici senza esigere l'immediato pagamento durante la seconda guerra mondiale.

Eni diversifica i fornitori di gas​

Eni intanto "è impegnata in diversi Paesi in cui opera a concordare ogni possibile quantità addizionale di gas o Gnl che possa contribuire alla sicurezza energetica italiana ed europea". Lo precisa il gruppo energetico dopo notizie diffuse dall'agenzia Bloomberg secondo cui Eni sarebbe in trattative per incrementare acquisti di gas dall'Egitto ricordando che il colosso petrolifero italiano ha già un accordo con la società energetica statale egiziana Egas per aumentare i flussi di gas naturale liquefatto all'Europa di 3 miliardi di metri cubi all'anno. Il nuovo accordo, secondo l'agenzia statunitense, vedrebbe Eni e l'Egitto aumentare la capacità di esportazione all'Italia oltre quel livello entro i prossimi due anni.

La crisi energetica favorisce la Basilicata​

La crisi energetica internazionale sembra intanto favorire la Basilicata dove stamani è stato firmato l'Accordo di compensazione per la concessione "Val d'Agri" (dove c'è il centro oli Cova) dalla Regione Basilicata, Eni e Shell. Lo ha reso noto l'ufficio stampa della giunta lucana. Il governatore lucano, Vito Bardi, ha evidenziato che "oggi abbiamo ridefinito il rapporto con i concessionari della Val d'Agri per una nuova collaborazione tra i lucani e le compagnie energetiche. I risultati ottenuti sono notevoli, immediati e tangibili. Vogliamo avviare un percorso sincero e strutturato per la transizione energetica in Basilicata e le compagnie energetiche sono partner indispensabili per raggiungere questo obiettivo. Ringrazio Eni e Shell per il dialogo e la collaborazione. L'obiettivo - ha concluso Bardi - era quello di aiutare la crescita della nostra regione e oggi abbiamo scritto un primo passo in tal senso".

L'accordo pone al centro lo sviluppo sostenibile del territorio e le rinnovate esigenze dei cittadini e delle famiglie lucane e testimonia la volontà di proseguire un percorso comune di crescita e collaborazione. Ringraziamo il presidente e i rappresentanti della Regione Basilicata che si sono sempre impegnati a garantire un dialogo costruttivo a beneficio dei cittadini lucani, per una rinnovata progettualità di ampio respiro e di lungo periodo".


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