giovedì 14 gennaio 2021
Partiti da Aliaga in Turchia, hanno viaggiato chiusi nei cassoni per tre giorni su una nave portacontainer maltese arrivata in porto. Sono curdo-iracheni, della minoranza degli yadizi. Stanno bene
Uno dei due container in cui si erano nascosti i migranti, al porto di Salerno

Uno dei due container in cui si erano nascosti i migranti, al porto di Salerno - Polizia di Stato

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Hanno viaggiato per tre giorni stipati in due container. Ventisei immigrati, tra i quali sei minori e dodici donne, sono stati trovati dagli agenti della Polizia di Frontiera Marittima nei "cassoni" metallici, uno giallo e uno rosso, appena sbarcati nel porto di Salerno. La nave portacontainer “Vento di Scirocco”, battente bandiera maltese, proviene dal porto turco di Aliaga, nella regione di Smirne. Era partita lunedì mattina ed era arrivata nel porto campano nella serata di mercoledì, dopo tre giorni di navigazione. Gli immigrati, tutti iracheni, sono stati scoperti mentre all'alba tentavano di uscire dai container. In uno avevano praticato un foro perchè il "cassone" era chiuso dall'esterno, e anche per riuscire a respirare. Non è, infatti, la prima volta che gli immigrati si nascondono in un container per provare a raggiungere l'Europa dalla Turchia o dalla Grecia, e non poche volte il viaggio si è concluso con una tragedia, col ritrovamento di uomini, donne e bambini asfissiati. All'interno si vedono abiti, bottiglie d'acqua e resti di cibo, consumato nel viaggio. E anche alcuni attrezzi utilizzati per praticare il foro nella parete di metallo.

Fortunatamente le condizioni di salute di queste persone sono buone. Dei 26 immigrati, 20 sono maggiorenni (8 uomini e 12 donne) e 6 minorenni (una ragazzina e 5 ragazzi). Per gli adulti saranno attivate le procedure di respingimento a bordo della stessa nave, mentre i minori non accompagnati saranno affidati ai servizi sociali del Comune di Salerno. Il comandante della nave sarà denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ma le indagini dovranno capire se fosse al corrente della presenza degli immigrati, se dietro il viaggio ci sia un'organizzazione e se gli immigrati abbiano pagato e chi. Intanto i due container sono stati posti sotto sequestro

Gli agenti, in collaborazione con i militari della Capitaneria di Porto di Salerno, hanno completato le procedure di identificazione degli immigrati che sono stati anche sottoposti a tampone e ad ulteriori indagini sanitarie da parte del personale del 118, del medico dell’Ufficio Sanitario Frontiera Marittima e dei sanitari della locale Asl anche per verificare eventuali contagi da Covid-19. Tutto si è svolto tranquillamente. Sono intervenute anche le mediatrici e gli operatori del Consorzio La Rada di Salerno che nell'ambito del Progetto Pending (il cui capofila è l'Asl di Salerno) hanno offerto supporto alle persone sbarcate, oltre a rifocillarli con pizze calde. L'Ufficio Diocesano Migrantes di Salerno-Campagna-Acerno ha portato la mattina succhi di frutta, acqua e biscotti. E il personale della polizia ha fatto una colletta per comprare dei panini

In serata sono emersi nuovi particolari sulla vicenda. Tutti i 26 immigrati potranno presentare richiesta di asilo politico. Dalle procedure di identificazione, infatti, è emerso che sono tutti di nazionalità curda e irachena e che appartengono alla minoranza religiosa degli yadizi, una tra le più perseguitate dall’Isis. Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti della polizia di frontiera marittima il gruppo è partito
dall’Iraq e, dopo aver raggiunto la Turchia e in particolare il porto di Aliaga, si è nascosto nei cassoni per raggiungere l’Italia. I maggiorenni sono stati trasferiti nei centri di accoglienza della provincia, mentre i minori non accompagnati sono stati assegnati alle case famiglia. Secondo gli investigatori quasi tutti avrebbero parenti in Germania. La Procura di Salerno ha aperto un’inchiesta ma, al momento - diversamente da quanto appreso inizialmente - non sono state mosse contestazioni al comandante della nave, la cui posizione resta al vaglio degli investigatori.

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