mercoledì 9 novembre 2022
La scossa alle 7.07 nella costa pesarese ad una profondità di 8 chilometri. Seguita da altre scosse di minore intensità
Terremoto di magnitudo 5,7 nelle Marche. A Pesaro chiuse le scuole

Ansa

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Una forte scossa di terremoto è stata registrata alle 7.07 dall'Ingv al largo della costa marchigiana, nella provincia di Pesaro Urbino, a una profondità di 8 km.



Nessun comune è nel raggio dei 20 km dall'epicentro. Al momento non sono arrivate alla sala operativa del comando dei vigili del fuoco richieste di soccorso né segnalazioni di danni dopo la forte scossa.
Questa scossa è stata avvertita anche a Roma, nelle province di Firenze, Arezzo e in altre zone della Toscana.

Altre scosse di terremoto, la più forte delle quali di magnitudo 4, sono state registrate poi dall'Ingv sulla costa in provincia di Pesaro Urbino dopo quella delle 7.07 di magnitudo 5.7. Un'altra scossa, di magnitudo 4, è stata registrata alle 7.12, una di magnitudo 3,1 alle 7.15, una di magnitudo 3.4 alle 7.16, una di magnitudo 3.6 alle 7.19 e una di magnitudo 2.5 alle 7.23.

La Sala Situazione Italia della Protezione civile è in contatto con le strutture di Protezione Civile e le verifiche sono ancora in corso. "Stiamo verificando le conseguenze sui territori, vi terremo aggiornati. Mi sono sentito con il capodipartimento della Protezione Civile Curcio e in via cautelativa per il controllo degli edifici scolastici si invitano i Comuni delle Province di Ancona e di Pesaro e Urbino a chiudere le scuole di ogni ordine e grado", ha scritto in un post su Facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.


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Sulla linea Bologna-Pescara, il traffico ferroviario è sospeso in via precauzionale tra Rimini e Varano per consentire la verifica dello stato della linea, comunica Rfi sul sito web nelle informazioni sulla mobilità. Il traffico è sospeso anche sulla linea Fabriano-Ancona tra Falconara e Jesi e sulla linea Rimini-Ravenna tra Gatteo e Cesenatico. È in corso l'intervento dei tecnici di Rfi per i necessari controlli alla linea.

Il sismologo (INGV): terremoto causato dalle faglie al largo della costa. Attenzione alle case antisismiche

"I terremoti in quell'area sono cosa molto nota: per fortuna questa mattina la 'forza' si e' scaricata e attenuata in mare". In particolare "questo scossa è stata causata da un sistema di faglie che si trova nel mare Adriatico, sono faglie inverse, cioè faglie che causano l'accorciamento della crosta terrestre, come se l'Italia si avvicinasse alla Dalmazia dove avviene la stessa cosa con terremoti generati da faglie inverse". Così ha spiegato Gianluca Valensise, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, alcuni dettagli sul terremoto di questa mattina nelle Marche.

"Ci sono almeno tre sistemi di faglia paralleli alla costa marchigiana. Siamo stati fortunati perché si è attivata una faglia che è a 25 km dalla costa quindi quando lo scuotimento è arrivato alla terraferma era già parzialmente attenuato; quelle che temiamo di più sono le faglie che sono sotto le città quindi lungo la costa - ha spiegato il sismologo -. La cosa notevole è che questa zona costiera tra Senigallia e Rimini venne declassificata dal punto di vista sismico nel 1937, così fino al 1982 in questa area si è costruito come se i terremoti non esistessero".
Mentre la storia avrebbe dovuto invece suggerire maggiore cautela. "La sismicità di quell'area - ha proseguito - ci racconta che a Rimini nel 1916, avvenne un terribile terremoto che distrusse completamente la citta', lo stesso a Senigallia nel 1930, causando enormi danni e vittime per la cittadina marchigiana. Poi, ancora, Ancona nel 1972". La prevenzione in questi casi è tutto. "Solo agli inizi degli anni 80 la legge è stata cambiata, portando per l'ediliazia in visore le norme antisismiche. Ma il danno era stato già compiuto, perché il grosso era stato già edificato.
"Oggi - ha proseguito - I sindaci dei Comuni della costa Adriatica dovrebbero nominare esperti per censire e quantificare il problema e porre rimedio alla vulnerabilità di questi territori, diversamente la storia ci insegna che futuri terremoti rischiano di fare solo enormi danni".
Infine, l'ultima considerazione del sismologo sul pericolo tsunani: "se c'è, c'è subito: l'avremmo visto due minuti dopo; poi è stato un terremoto relativamente piccolo. Se c'è stata un'onda di maremoto, è stata di 10 centimetri". Sull'evoluzione del fenomeno in corso "previsioni è impossibile farne" ha concluso ancora il sismologo.

Terremoto, il video dell'Ingv sulla propagazione delle onde sismiche

L’INGV ha realizzato il video dell’animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo Mw 5.5 (Ml 5.7) registrato dalla Rete Sismica Nazionale alle ore 07:07 italiane di oggi, 09 novembre 2022 al largo della Costa Marchigiana nella provincia di Pesaro Urbino.
Nell’animazione, nella quale ogni secondo rappresenta un secondo in tempo reale, le onde di colore blu indicano che il suolo si sta muovendo velocemente verso il basso, quelle di colore rosso indicano che il suolo si sta muovendo verso l’alto. L’intensità del colore è maggiore per spostamenti verticali più veloci.
Velocità e ampiezza delle onde sismiche, rilevano i sismologi dell’Ingv nel blog dedicato ai terremoti, dipendono dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e dalla topografia. Di consguenza le onde non si propagano in maniera uniforme nello spazio e luoghi che si trovano alla stessa distanza dall’epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa.

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