sabato 1 giugno 2013
Inchiesta sull’incidenza dell’inquinamento sui tumori e lo sviluppo di feti malformati: ogni sette gravidanze, un aborto spontaneo.
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Ne scopriranno delle belle. Anzi, di terribili. I capigruppo dell’ufficio di presidenza della Commissione Sanità di Palazzo Madama ieri mattina hanno votato (all’unanimità) l’«Istituzione di un’indagine conoscitiva in merito a incidenza tumori, malformazioni feto-neonatali ed epigenetica conseguenti a inquinamento ambientale», proposta dal senatore Lucio Romano (Scelta civica), a cominciare dalla Campania. Per dare seguito – ha spiegato poi lo stesso Romano – «all’esigenza, particolarmente avvertita e richiesta dalle popolazioni interessate, di fornire una risposta rigorosa al problema sotto il profilo igienico-sanitario».In gravidanza via mozzarella, frutta e verdure Scopriranno (si fa per dire, essendo noto da tempo), ad esempio, che i ginecologi alla Asl Napoli Nord "suggeriscono" subito alle donne in gravidanza di «eliminare dalla loro dieta mozzarella, frutta e verdure locali», come spiega ad Avvenire Nunzio Pacilio, dirigente medico di Ostetricia e ginecologia della Asl. E che – dice ancora – «ogni sette gravidanze, purtroppo una finisce in aborto spontaneo». Cioè rispettando e confermando tragicamente le consolidate tendenze nella "Terra dei roghi" (cioè le zone a sud di Caserta e a nord di Napoli).Tumori: aumenti vertiginosi in pochi anniTendenze identiche anche a proposito di altri drammi causati dai rifiuti tossici che da queste parti sono stati (e vengono) sversati in quantità industriali e da decenni. Prendiamo il Distretto 41 sempre della Asl Napoli nord (che comprende Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo): le richieste di esenzione dal ticket per malattie tumorali sono passate dalle 136 del 2008 alle 429 del 2012 (passando per le 145 nel 2009 e le 272 nel 2011). Come pure le richieste di esenzione dal ticket per malattie asmatiche sono volate dalle 54 del 2008 alle 125 del 2012.Altro Distretto, il 45 (Caivano, Cardito e Crispano), stessa Asl e stessi numeri. Visto che qui le richieste di esenzione dal ticket per malattie tumorali sono andate dalle 61 del 2008 alle 236 del 2012, alle 76 nei soli gennaio e febbraio di quest’anno, che significano, se quella tendenza iniziale si confermasse per l’intero l’intero 2013, arrivare alla fine a 456, praticamente il doppio dell’anno scorso.Nuove "tecniche"di sversamentoTutta questa follia non frena gli assassini. Anzi, fa loro aguzzare l’ingegno (per sversare con meno rischi, sebbene uccidendo ancor di più), al punto che ultimamente, quando non riescono a bruciarli, sfilettano con un taglierino gli pneumatici, che poi buttano nell’indifferenziata ben chiusi dentro buste di plastica nera. La stessa nuova tecnica utilizzata con l’amianto e l’eternit, che a volte viene sminuzzato, chiuso nelle stesse buste e infine gettato nei cassonetti. Fermo restando che la gran parte dei copertoni viene comunque ancora bruciata, mentre la grandissima parte di amianto ed eternit viene quasi sempre semplicemente caricata sugli Apecar e abbandonata in campo aperto,poco importa se coltivato, spesso in pieno giorno e sbeffeggiando le (pochissime) telecamere che da qualche parte sono state piazzate come deterrente.«Nessuna attività efficace» per fermarliDel resto la Commissione parlamentare "sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti nella Regione Campania", qualche mese fa, lo mise nero su bianco nella sua relazione: «A fronte della piena consapevolezza del problema, deve osservarsi come nessuna attività efficace sia stata messa in atto per tamponare un fenomeno di gravità inaudita». Che dunque «continua a persistere alimentando una economia illegale dello smaltimento dei rifiuti inaccettabile in una regione già ampiamente provata dagli inquinamenti imponenti consumati in passato e che continuano a devastare il territorio».
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