giovedì 23 marzo 2017
Gli artigiani del settore puntano sull'innovazione ma scommettono sul futuro anche pensando ai giovani. Centro di formazione professionale “Giuseppe Terragni” un corso unico in Lombardia
Per diventare tappezzieri è necessaria la formazione

Per diventare tappezzieri è necessaria la formazione

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Un mestiere antico che punta sull'innovazione. E sulla formazione professionale. Alla sfida del cambiamento del sistema industriale si prepara anche il tappezziere arredatore, da un lato guardando alle opportunità della rete e della tecnologia, dall’altro salvaguardando la tradizione e la formazione. È quanto emerso dal convegno “Architetto e tappezziere in un gioco vincente verso una nuova era” organizzato da Cita, Consociazione italiana tappezzieri arredatori, e Made Expo.

Artigiano esperto nella realizzazione di imbottiti e tendaggi, il tappezziere oggi sempre più spesso lavora a fianco di architetti e designer per progetti di arredo d’interni non solo di abitazioni, ma anche di hotel, show room, musei. Per questo il convegno ha rappresentato un momento di riflessione per capire come impostare una relazione proficua tra partner di uno stesso progetto e come ripensare il laboratorio in un periodo in cui mutano le modalità e gli spazi di vendita e la tecnologia impone un rinnovamento.
Il mestiere dell’artigiano tappezziere, però, si apprende lavorando parecchi anni nella bottega accanto al maestro a partire dalle prime nozioni imparate a scuola.

Nozioni che rischiavano di non essere più insegnate. Il Centro di formazione professionale “Giuseppe Terragni” di Meda ha ripreso in questo anno scolastico il corso specifico, unico in Lombardia e tra i pochissimi in Italia. Ultimamente in mancanza di iscrizioni l’insegnamento della tappezzeria era stato inserito tra le materie del corso di falegnameria. «Pur di non escluderlo del tutto – spiega Angelo Longo, direttore area formazione di Afol Monza e Brianza – avevamo optato per questa soluzione tenendo conto dell’importanza che la tappezzeria ricopre nel nostro distretto del mobile. La ripresa delle assunzioni da parte delle aziende del territorio e l’arrivo di alcune richieste di iscrizione ci hanno spinti a riattivare il corso triennale per operatore delle lavorazioni artistiche – arredo tessile con la possibilità di aggiungere il quarto anno per ottenere il diploma professionale di tecnico».

Il corso prevede, oltre al laboratorio interno e allo stage in azienda, la partecipazione ad altre iniziative, come progetti di co-creazione di divani con Berto Salotti o dimostrazioni tecniche di imbottitura con Cita. Quest’ultima è anche disponibile a “prestare” come docenti alcuni maestri. «La riapertura del corso – afferma Andrea Carratino, presidente della consociazione che raggruppa tappezzieri in tutta Italia – è importante per assicurare un futuro al nostro mestiere. Siamo impegnati in varie azioni di promozione, dalla creazione del sito ai workshop in fiera, dall’organizzazione di convegni all’allestimento di mostre, per far conoscere la figura dell’artigiano tappezziere e invogliare giovani a intraprendere questo mestiere».


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