venerdì 24 agosto 2018
Nel bando assegnato a luglio poco personale rispetto ai numeri del centro e tagli ai servizi per l'integrazione. Così si consegnano i migranti al lavoro nero nei campi.
I migranti a lezione nel centro di accoglienza di Mineo

I migranti a lezione nel centro di accoglienza di Mineo

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Integrazione impossibile e favoreggiamento dello sfruttamento. Sarà l’effetto dei tagli ai costi del Cara di Mineo tanto sbandierati tre giorni fa dal ministro dell’Interno Salvini.

Siamo andati a vedere i numeri del bando assegnato dalla Prefettura di Catania il 26 luglio ed emergono fatti molto preoccupanti. Ci aiuta nell’analisi la cooperativa InMigrazione che un mese fa ha presentato una ricerca proprio sui bandi delle prefetture per i centri di accoglienza. Partiamo dalla gara di appalto indetta il 14 settembre 2017 per 2.400 posti, la capienza ufficiale di Mineo. Quindi nessuna riduzione. Inoltre il bando ha una durata di tre anni: altro che chiusura di Mineo, come assicurato dal Viminale. L’importo totale è di 49.941.788 euro, pari a 19 euro al giorno a persona.

Il bando è diviso in 4 lotti: fornitura di servizi alla persona, gestione amministrativa e registrazione stranieri, assistenza generica e sanitaria alla persona e connessi (6,43 euro a testa al giorno); fornitura pasti (7,50 euro); servizio di pulizia ed igiene ambientale (1,34 euro); fornitura di effetti letterecci, vestiario, prodotti per l’igiene (3,73 euro). Circa un mese fa sono stati comunicati i vincitori. Il primo lotto è stato assegnato al Rti cooperativa Badia Grande, per 13,5 milioni, con un ribasso del 20,05%; il secondo a La Cascina Global Service Srl, per 15,7 milioni, con un ribasso del 20,20%; il terzo al Consorzio Progetto Multiservizi, per 2,5 milioni, con un ribasso del 27,03%; il quarto a Hospital service, unica ad aver presentato domanda, per 9,1 milioni, con un ribasso del 21%. Con questi enormi ribassi si arriva ai 15 euro, sbandierati con soddisfazione da Salvini. Ma con che risultati? Intanto ricordiamo che è scorrettto, confrontare i 15 euro coi consueti 35 dei centri di accoglienza. Infatti non è compreso l’affitto della struttura, un ex villaggio per militari Usa, che dal 2011 lo Stato paga direttamente alla società Pizzarotti, proprietaria degli immobili: ben 6 milioni di euro all’anno, equivalenti a altri 7 euro al giorno a testa. Ai quali vanno aggiunte tutte le utenze, acqua, luce e gas, e la sorveglianza, sempre a carico del pubblico.

Ma c’è anche altro. Ricompare La Cascina, finita nell’inchiesta su "Mafia Capitale" e anche in quella collegata su Mineo, commissariata e ora tornata alla gestione autonoma. Si aggiudica il lotto più ricco, quello della fornitura dei pasti, forte di una grossa organizzazione proprio per questa attività. Niente di scorretto, ovviamente: di nuovo vengono favoriti grandi numeri ed economie di scala. Ma a colpire sono soprattutto i tagli, già previsti nel bando, delle dotazioni minime di personale da garantire. Ed emerge un quadro desolante: 33 operatori diurni (1,4 ogni 100 ospiti); 18 operatori notturni (0,75 ogni 100 ospiti); 180 ore settimanali di Sostegno psicologico (4,5 muniti a settimana ad ospite); 180 ore settimanali di Assistenza sociale (4,5 minuti a settimana ad ospite); 444 ore settimanali di Mediazione culturale (11 minuti a settimana ad ospite); 324 ore settimanali di Informazione sulla normativa e diritto asilo (8 minuti a settimana ad ospite); 162 ore settimanali di scuola di italiano L2 (per ogni ospite 2 ore a settimana in classi da 30 alunni); 408 ore settimanali di medico (10 minuti a settimana ad ospite); 480 ore settimanali di infermiere (12 minuti a settimana ad ospite). Interventi assolutamente insufficienti per un’efficace integrazione, ancora più difficile coi ribassi superiori al 20%. E pochi servizi favoriscono anche lo sfruttamento dei rifugiati nei campi della zona, dove in centinaia vanno a lavorare in nero. Ma deve per forza essere così? Nella ricerca di InMigrazione emergono ben altri esempi, come quello virtuoso di Rieti, che prevede un massimo di 30 ospiti per struttura e ottime dotazioni di personale e servizi: 2 operatori diurni (1 ogni 15 ospiti); 1 operatore notturno (1 ogni 30 ospiti); 6 ore settimanali di Sostegno psicologico (12 muniti a settimana ad ospite); 6 ore settimanali di Assistenza sociale (12 muniti a settimana ad ospite); 36 ore settimanali di Mediazione culturale (1 ora e 12 muniti a settimana ad ospite); 6 ore settimanali di Informazione sulla normativa e diritto asilo (12 muniti a settimana ad ospite); 8 ore settimanali di scuola di italiano L2 (per ogni ospite 8 ore a settimana in classi da 30 alunni); 6 ore settimanali di medico (12 muniti a settimana ad ospite); 12 ore settimanali di infermiere (24 muniti a settimana ad ospite). Molto meglio, dunque è possibile.
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