venerdì 11 ottobre 2019
La vice ministra all’Economia conferma che l’assegno unico per i figli rientrerà nel quadro triennale della legge di Bilancio
La vice ministro Castelli promette anche passi avanti sull’azzardo. «Taglio al cuneo insufficiente? Critiche difficili da comprendere»

La vice ministro Castelli promette anche passi avanti sull’azzardo. «Taglio al cuneo insufficiente? Critiche difficili da comprendere»

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«I 14 mesi di governo con la Lega ci hanno insegnato che la logica del 'tutto e subito' è illusoria e inefficace. Ora stiamo lavorando per fare 'meglio il prima possibile', ma abbiamo bisogno di tempo...». Laura Castelli, viceministra all’Economia, conferma che l’assegno unico per i figli rientrerà nel quadro triennale della legge di Bilancio e assicura che l’intenzione del governo è di unificare in un unico provvedimento le misure specifiche in favore di famiglie e figli.

Dopo le aperture di vari esponenti dell’esecutivo come si spiega il rinvio dell’assegno unico? Nessun rinvio. Il Parlamento ha approvato una risoluzione della maggioranza al Def con un impegno a riordinare gli strumenti esistenti nell’arco del prossimo triennio e farli confluire in un’unica misura, ma contiamo di concludere questo lavoro molto prima. Questo governo agisce con prospettiva programmatica. Semplificare comporta più sforzi rispetto a inventarsi un nuovo bonus, come hanno fatto troppi governi in passato. Senza contare che i vari incentivi, sparpagliati e senza un riordino, risultano difficili da utilizzare.

Nella manovra ci sarà spazio, invece, per la lotta all’azzardo? Le indiscrezioni sul decreto fi- scale parlano di una pioggia di proroghe in arrivo: dalle concessioni all’aggiornamento degli apparecchi... Proseguiremo nel percorso virtuoso che abbiamo iniziato. Stiamo cercando di unire la lotta alle scommesse con quella all’evasione fiscale imponendo pagamenti digitali per l’offerta di azzardo a cui oggi è possibile accedere in contanti. Una cosa è certa: sulla lotta all’azzardo il M5s si batterà per effettuare passi avanti, non all’indietro.

Dalla Banca d’Italia alla Corte dei Conti c’è scetticismo sui 7 miliardi di risorse derivanti dalla lotta all’evasione. È una stima attendibile? Stavolta ci sono leggi specifiche e sistemi di monitoraggio dettagliati. La cifra di 7 miliardi non è aleatoria. Anzi, è una stima al ribasso. Quando gli strumenti che metteremo in campo saranno a regime si recupereranno ancora più risorse. Con la stretta contro le frodi sui carburanti a quella sui contributi previdenziali, con il sistema della lotteria degli scontrini (che in Portogallo ha dato risultati straordinari) e con gli introiti derivanti dalla e-fattura e dagli scontrini elettronici siamo convinti di ottenere grandi risultati. Anche i più scettici dovranno ricredersi. E inseriremo anche il carcere per i grandi evasori.

Come risponde agli industriali che ritengono insufficiente un taglio del cuneo di poco superiore ai 2 miliardi? Sono critiche e giudizi prematuri che si fa fatica a comprendere. Le riforme fiscali non si fanno in pochi giorni, soprattutto se si procede con il coinvolgimento delle parti sociali. Dopo decenni, finalmente c’è un governo che decide di ridurre l’Irpef e aumentare i soldi in busta paga ai lavoratori. Già questo aspetto è da valutare positivamente.

'Italia 5 stelle' di domani a Napoli rischia di essere rovinata dalle divisioni interne. C’è una scissione in vista? Non sono a conoscenza di scissioni, mi dispiace se qualche collega non verrà a Napoli per festeggiare un Movimento che ha rivoluzionato la politica italiana con tante battaglie e, dal 4 marzo del 2018, al governo pensando esclusivamente ai temi e agli interessi dei cittadini.

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