sabato 13 giugno 2020
«Recovery fund fondamentali per ripresa Ue». Cosa sono e chi partecipa agli incontri a Villa Pamphili voluti dal presidente del Consiglio. Stampa esclusa, la protesta di Asp e Odg
Il premier all'arrivo a Villa Pamphili per gli Stati generali dell'economia

Il premier all'arrivo a Villa Pamphili per gli Stati generali dell'economia - Ansa/Claudio Peri e Massimo Percossi

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È stato proprio l’intervento del premier Giuseppe Conte ad aprire stamattina a Villa Pamphili, gli Stati Generali dell'Economia, voluti proprio fortemente dal presidente del Consiglio per presentare il suo piano di rilancio economico del Paese dopo la pandemia. Non a caso è proprio “Progettiamo il rilancio”, il titolo della serie di incontri con rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, «per un confronto sui progetti di rilancio del Paese» che si concluderà all’inizio della prossima settimana. Il capo del governo ha iniziato il suo intervento proprio elogiando la bellezza della location, collegata alla bellezza del nostro Paese, anche per motivare la scelta (contestata da più parti) di Villa Pamphili e per puntare tutto il piano di rilancio «sull’investimento nella bellezza dell’Italia». In collegamento sono presenti il presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento Ue David Sassoli, il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, la presidente della Bce Christine Lagarde. Presente, a Villa Pamphilj, il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco.

Dinanzi a noi, ricorda il capo del governo, si ha «uno shock senza precedenti, con costi umani, sociali ed economici molto alti», ma non si può tornare allo stato pre crisi. Ecco perché, oltre a seguire gli sviluppi dell’emergenza sanitaria, dice Conte, «questo è il momento di lavorare a un progetto chiaro per uscire dalla crisi. Un progetto coraggioso, condiviso, per tramutare la crisi in opportunità». Ma lo si deve fare «con un pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche sociali e produttive del Paese». Un piano che passa dall’economia, all’ecologia e all’inclusione sociale che vuol dire ridurre diseguaglianza e povertà, contrastando la dispersione scolastica, riducendo il gap Nord-Sud. In questo quadro «le risorse e l’allocazione del Recovery Fund, ora ribattezzato Next Generation Ue, a favore del quale l’Italia ha combattuto con forza e determinazione, giocheranno un ruolo fondamentale per la ripartenza dell’economia europea e per la difesa delle catene del valore, che costituiscono l’ossatura del mercato unico». Ma è chiaro che nessuno in Ue, ricorda Conte, si salva da solo. «Perché chiaro che se esporremo il mercato unico a una frammentazione, se lasceremo che le catene del valore vengano lacerate da questa pandemia, se daremo spazio fiscale a queste asimmetrie – spiega - è chiaro che la prospettiva europea viene compromessa. Le sfide al cambiamento sono sfide comuni».

Gli interventi

Primo ad intervenire, dopo il saluto di apertura di Conte, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. «È importante che i governi nazionali si concentrino sulle strategie per rendere concreti gli strumenti che l’Unione ha reso disponibili o intende sviluppare – ha detto - Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione. Per molti Paesi questo significa avviare riforme per utilizzare le risorse», che non vanno sprecate. «In Europa - ha aggiunto - c’è grande fiducia nel governo italiano».

Intervenendo in video conferenza alla sessione inaugurale, il presidente delle Bce Christine Lagarde ha ricordato «il Recovery Fun raggiungerà il suo pieno potenziale solo se sarà saldamente radicato in riforme strutturali concepite e attuate a livello nazionale. Otterremo un impatto maggiore per ogni euro speso se i paesi attueranno contemporaneamente le riforme strutturali di cui hanno bisogno». Infatti, continua, «in diversi paesi, tra cui l'Italia, la mobilitazione degli investimenti richiede soprattutto un ambiente economico favorevole alle imprese, con servizi pubblici e privati efficienti e agili, adeguate infrastrutture fisiche e digitali, un sistema giudiziario ben funzionante e un settore finanziario forte».

Dopo l’intervento della Bce, è stato il turno del commissario all’Economia Ue Paolo Gentiloni, che ha spiegato come «la storia delle condizionalità imposte dall’alto per salvare i singoli Paesi è una storia finita, è alle nostre spalle». Con il Next generation Eu difatti, aggiunge, «parliamo di risorse comuni a 27, alle quali si accede volontariamente sulla base di piani elaborati dai governi nazionali. Per quanto riguarda in particolar modo la strategia dell’Italia, poi, Gentiloni ha sottolineato «il governo italiano è pienamente consapevole che non si tratta di spese facili, tesoretti o libri dei sogni ma di un impegno che ci metterà alla prova». In particolar modo «il piano di Recovery deve rilanciare la crescita e nel giro dei prossimi anni deve anche riportare il debito pubblico italiano in una traiettoria credibile di discesa».

Mette poi tutti in guardia dal sottovalutare la difficoltà dei negoziati che stanno per iniziare sul Recovery fund, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha ricordato «si tratta di una proposta sotto molti aspetti inedita per natura e portata. Ma c’è ancora strada da fare», perché «su vari punti chiave del progetto esistono divergenze significative». Tuttavia per il buon esito dei negoziati, «tutti dovranno sforzarsi di guardare le cose dal punto di vista degli altri», ha aggiunto, accanto al fatto che «il processo di allineamento verso un accordo è cominciato, ma la strada è ancora lunga e piena di ostacoli: questo deve essere chiaro a tutti».

Auspica un percorso comune anche all’interno del Paese il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, al termine del suo intervento agli Stati generali auspica che «queste consultazioni nazionali possano concludersi con degli atti concreti che ci consentano di compiere quei passi avanti di cui il Paese ha più che mai bisogno, anche attingendo alle numerose proposte avanzate e sfruttando appieno le opportunità offerte dai nuovi programmi europei approvati e in corso di definizione».

Le opposizioni

Il centrodestra ha rifiutato di esser presente all’incontro a Villa Pamphilj perché considerata una «passerella» per il premier ed il governo, visto che considerano il Parlamento il luogo giusto dove confrontarsi per il rilancio del Paese. «Gli Stati Generali si aprono con i rappresentanti di Commissione europea, Bce e Fondo monetario, cioè la cara vecchia Troika – scrive perciò su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni - Conte vuole dare un messaggio agli italiani e ai mercati finanziari, o è solo dilettantismo? Sono sempre più fiera di non aver accettato di partecipare a questa assurda messinscena».

Non meno caustico il leader della Lega Matteo Salvini. «Se il governo tiene dovete chiedere a Renzi, Zingaretti. Io preferisco essere a Reggio Calabri a e non in villa a Roma dove c’e’ una brutta aria fra Pd, Cinquestelle, Renzi e compagnia», ha risposto ai giornalisti questa mattina a Reggio Calabria, nel corso dell’inaugurazione della nuova sede provinciale del partito.

La stampa esclusa

L’evento internazionale non è però aperto alla stampa. Per questo l’Associazione stampa parlamentare e l’ordine nazionale dei giornalisti, in una nota, spiegano di non condividere «le modalità di organizzazione degli Stati generali dell’economia che riguardano il lavoro dei media. A quanto si apprende, l’intera area di villa Pamphilj dove si svolgeranno gli incontri sarà continuativamente interdetta a giornalisti, fotografi e cameramen». Marco Di Fonzo, presidente Asp, e Carlo Verna, presidente Ordine nazionale giornalisti inoltre, ritengono «indispensabile garantire agli operatori dell’informazione condizioni di agibilità adeguate per poter svolgere il proprio lavoro, allestendo spazi per la stampa e consentendo di raccogliere informazioni in maniera diretta e autonoma».

Chi partecipa

Nel corso della prima giornata, dopo l'indirizzo di apertura del premier Conte, interverranno il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli; la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen; il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni; la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde; il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

Nel primo pomeriggio gli incontri proseguiranno con gli interventi del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, del segretario generale dell'Ocse, José Angel Gurrìa, e della direttrice operativa del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Al termine, Conte e gli altri ospiti presenti parteciperanno al Panel "Policy in the Post-Covid world: challenges and opportunities", che vedrà il contributo di rappresentanti del mondo accademico internazionale.

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