sabato 31 agosto 2019
La discesa dello spread rende la manovra più leggera e meno oneroso lo stop all’aumento dell’Iva. Chi presta soldi al nostro Paese chiede un contesto che ispiri fiducia
Un operatore della Borsa di Milano (Archivio Ansa)

Un operatore della Borsa di Milano (Archivio Ansa)

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Ma i mercati tifano per un governo Pd-M5s? Non è così semplice. Tuttavia l’andamento dello spread e i rendimenti dei titoli di Stato in questo mese di agosto hanno dimostrato molto chiaramente una cosa: che la prospettiva di stabilità suggerita da un governo che non intende mettere in discussione la permanenza dell’Italia nell’euro e preferisce un confronto costruttivo con l’Europa può far risparmiare al Paese svariati miliardi. Può cioè alleggerire il conto della manovra e rendere più facile l’obiettivo di evitare l’aumento dell’Iva senza muovere un dito.

Dall’inizio della crisi, cioè dalla seconda settimana di agosto, a mano a mano che andava rafforzandosi l’ipotesi di un nuovo governo senza la Lega il differenziale con i titoli di Stato tedeschi ha incominciato lentamente a scendere, passando da un massimo di quasi 240 punti dell’8 agosto, quando è stata depositata la mozione si sfiducia al governo Conte, fino al minimo di 175 punti della fine del mese. Questo vuol dire che quando lo Stato italiano emette titoli pubblici per finanziarsi ora deve pagare agli investitori solo l’1,75% in più rispetto allo Stato tedesco (che in realtà avendo tassi negativi incassa denaro da chi acquista Bund). E in linea con il calo dello spread il rendimento dei Btp decennali venerdì è sceso sotto l’1%, allo 0,99%.

La discesa dei tassi ha spinto gli uffici studi a stimare quanto possa risparmiare l’Italia da questo percorso virtuoso. Ieri il "Sole 24 Ore" riportava una stima di Unicredit Research secondo la quale agli attuali livelli le aste di titoli da qui a fine anno farebbero risparmiare ben 4 miliardi rispetto a quanto avremmo speso con i rendimenti della seconda settimana di agosto. Sempre restando nel campo delle ipotesi il risparmio teorico per tutto il 2020 ammonterebbe a 15 miliardi. Dato che per evitare l’aumento dell’Iva servono circa 23 miliardi, si capisce cosa questo possa significare per le tasche dei cittadini. In ogni caso solo nell’ultima settimana le aste hanno fatto risparmiare 600 milioni veri.

In realtà i mercati non esprimono un’opzione politica netta pro o contro un certo partito. Prima che venisse votata la mozione sulla Tav che ha portato all’esplosione della crisi nel governo Lega-M5s lo spread era già sceso a livelli attorno ai 190 punti. Tutto è improvvisamente esploso quando Matteo Salvini ha detto "stop" al governo Conte aprendo la strada a nuove elezioni e in particolare a un periodo di elevata incertezza in una fase delicata per l’economia e i conti pubblici. Quando questa eventualità è rientrata lo spread è tornato a calare.

Ma, solo per dare un’idea, è bastato che venerdì Luigi Di Maio rimettesse in discussione l’accordo sul nuovo governo per fare risalire i tassi e far perdere 1 miliardo di possibili risparmi. Chi presta soldi a un Paese con 2.400 miliardi di debito, un Pil fermo, e in recessione demografica, non chiede altro che stabilità.

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