giovedì 4 maggio 2017
Lottomatica venne battuta al Tar con Report scientifici e buone intenzioni del Comune. Perciò i big del settore sperano nell’intesa Stato-Regioni
Slot, quando Davide a Bergamo batté Golia
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Oggi il governo incontrerà le Regioni per 'razionalizzare' quella parte dell’azzardo di Stato che ruota attorno alle slot machine di bar e tabaccherie. Più volte, e senza successo, il sottosegretario Baretta ha proposto uno scambio bizzarro: un 30% in meno di apparecchi, però da concentrare in sale attrezzate, e a condizione che i Comuni si astengano dal salvaguardare i luoghi sensibili. Ma proprio l’efficacia dei provvedimenti dei municipi, tesi a proteggere i cittadini, è quanto temono i trust industriali del gambling. Essi perdono i ricorsi al Tar quando sindaci e consigli comunali associano alle buone intenzioni un apparato di competenze tecnico-scientifiche.

È stato così a Bergamo, lo scorso 8 marzo, e il colosso mondiale dell’azzardo, il Gruppo Lottomatica, ha avuto torto in giudizio. Vale la pena di ritornarci perché si comprende quel che è a rischio con lo 'scambio'. Il Comune ha vinto perché ha acquisito sia un Report delle premesse scientifiche per l’ordinanza sindacale, e sia un regolamento, votato poi all’unanimità dal consiglio comunale. Due lavori che abbiamo svolto e che sono stati validati dal giudice collegiale. Dal metodo ricaviamo un modello vincente. Che, se passasse il riordino che verrà messo sul tavolo con le Regioni giovedì, non si potrà replicare. In base a una ricognizione approfondita del territorio, a cominciare dalla struttura demografica dei residenti e, per le persone anziane, dalla considerazione della presenza di caregivers conviventi, abbiamo esaminato il capitale sociale familiare minacciato dall’azzardo, pesando con attenzione il carico sanitario, la spesa pubblica e la provenienza degli utenti. La valutazione d’impatto ha riguardato l’emergenza alloggiativa, la salute pubblica, il welfare (mix dei servizi pubblici e di apporto di Terzo settore e famiglie). La Caritas diocesana ha riportato dati inconfutabili di interventi dei suoi centri d’ascolto. Ricerca 'sul campo' e analisi giuridica hanno massimizzato i punti di forza delle decisioni precedenti di Tar e Consiglio di Stato.

Abbiamo ambìto anche a contenere le conseguenze nefaste delle lotterie istantanee per gli anziani, per le donne, con riguardo speciale a quelle nella terza età (con reddito da pensione). Per esempio si è sottolineato il devastante (e sottaciuto) effetto dell’azzardo sulle persone affette da Parkinson. In proposito anche la Cassazione ha sancito come le tecnologie dell’azzardo interferiscano sul trattamento farmacologico di tale malattia. Quando le 'macchinette' e i gratta-e-vinci pervadono l’ambiente, la dopamina fasica, somministrata ai pazienti, induce infatti alla dipendenza da gioco d’azzardo. Insomma, con la partecipazione dei corpi intermedi e delle professionalità interne al Comune abbiamo fornito il conto dettagliato dei costi pesanti dell’azzardo inflazionato, ubiquitario, disturbante delle condizioni di decoro della persona.

Di lì derivano motivazioni forti per intervenire sull’intero arco dell’azzardo di Stato. Come autori del Report abbiamo fornito l’assistenza anche nella fase di difesa giudiziaria di fronte alla vistosa novità della scesa in campo della più importante società mondiale del gambling. Lottomatica ha mobilitato una 'regina del foro' (l’avvocato Luisa Torchia) e ha prodotto due perizie aggressive contro il Report alla base del regolamento: la prima, redatta da una cattedra della Sapienza (che ha evocato il Centro Interuniversitario Cirmpa, con mission i minori) e l’altro documento (parere pro veritate) dal noto psichiatra e volto televisivo, Paolo Crepet.

Due sforzi 'arrembanti', ma poi risultati solo inopportuni. Da notare che il Cirmpa viene finanziato dalla Lottomatica. Gravi, come i lettori di 'Avvenire' sanno, le tesi addotte da Crepet: non sarebbe dimostrabile scientificamente che la dipendenza sia indotta anche da un eccesso di offerta di 'gioco'. Insomma all’azzardo ci si abitua e, dunque, non costituisce né una dipendenza né una malattia. Tesi sconcertanti, tanto che all’Amministrazione comunale è stata indicata la possibilità di investire del caso l’Ordine dei medici. Il sindaco, non si dimentichi, è autorità sanitaria. Con la sentenza del Tar, Davide ha dunque sconfitto Golia. Ma qual era l’oggetto dello scontro, e perché interessa ora lo stesso goffo tentativo di 'razionalizzare' il commercio dell’azzardo? Il regolamento del Comune pone un argine alla continua espansione del consumo e, presumibilmente, confligge con l’interesse della Lottomatica.

La società nel 2014 ha acquisito il colosso americano Igt, che tra l’altro produce apparecchi di gioco d’azzardo. Anche le nuove slot machine dell’upgrade tecnologico? Cui prodest? Per rispondere bisogna convocare discipline 'altre' da quelle tese a procurare profitto. Per esempio la scienza medica, che ben inquadra il disturbo da gioco d’azzardo tra le patologie gravi, mediante il neuroimaging funzionale ha osservato come il cervello di una persona dipendente da azzardo si comporta, rispetto all’offerta, come quello di una persona dipendente da sostanze stupefacenti. Un’evidenza che invita a essere prudenti e che la proposta Baretta di 'riordino' ignora, quando muove a incuneare nei luoghi di vita dei cittadini (compresi minori e anziani) mini casinò su cui i Comuni non avranno potere regolamentare. In breve il 'riordino' non riduce l’offerta, amplia le volumetrie per bar e tabacchi e contraddice lo stesso decreto del gennaio scorso sui Livelli essenziali di assistenza. Lo Stato ha assunto il dovere pubblico di assistere anche i pazienti da azzardo patologico! Una riflessione conclusiva: l’azzardo a basso costo e facile accesso si comporta come le Nsp, le Nuove sostanze psicoattive.

Legali eppure ad alta tossicità. Allarmante analogia: anche per le Nsp l’Italia svetta in Europa (ultimo rapporto Espad). Eppure nella delega per il 'riordino' si parla di nuove norme anche a tutela dei minori. Ma quale protezione sarà mai adottata, se i bar e le tabaccherie, frequentati anche da bambini e anziani, continueranno a vendere tagliandi di grattae- vinci e ospiteranno anche slot machine più prestazionali? Auspichiamo che giovedì prossimo, in Conferenza Stato-Regioni, ci si ravveda, finché si è ancora in tempo. Per dirla con Italo Calvino, «Dove si fa violenza al linguaggio è già iniziata la violenza sugli umani».

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