giovedì 12 ottobre 2017
L’arcivescovo Boccardo: sinergia tra Ue, governo, privati e diocesi per il patrimonio d’arte e fede
Tra Spoleto e Norcia ancora 435 chiese lesionate
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«Aquasi un anno dal terremoto del 30 ottobre 2016 che ha devastato Norcia e gran parte degli altri centri della Valnerina in Umbria, si può dire che la prima emergenza è in qualche modo terminata; quella invece della ricostruzione, che rende le persone inquiete, cesserà quando tutti rientreranno nelle proprie case». Così si è espresso l’arcivescovo di Spoleto- Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, Renato Boccardo, ieri nella conferenza stampa per illustrare le celebrazioni che la diocesi organizza nel primo anniversario del terremoto.

Domenica 29 ottobre alle 11 nella piazza centrale di Norcia, dinanzi alla facciata ingabbiata della basilica di S. Benedetto, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin celebrerà la Messa portando alla popolazione – ha detto monsignor Boccardo – «l’affetto e la vicinanza nella preghiera di papa Francesco ». Sempre in piazza a Norcia lunedì 30, alle 7.41 (ora della violentissima scossa) l’arcivescovo presiederà presso la statua del santo patrono d’Europa un momento di preghiera per ricordare, ma soprattutto per non dimenticare; alle 11 invece a Cascia, nella basilica di S. Rita, celebrerà una Messa di ringraziamento per i volontari e le forze dell’ordine che quest’anno sono accorsi in Valnerina.

Sono previste ancora due fiaccolate, una a Cascia la sera del 26 e una a Preci la sera del 28, e un convegno (il 27 alle 18 a Norcia) sul legame tra la città e la Madonna Addolorata. La conferenza stampa è stata anche l’occasione per fornire alcuni dati sugli edifici di culto lesionati. In totale in diocesi sono 435, di cui 21 agibili parzialmente, 93 agibili con provvedimenti, 228 inagibili, 4 inagibili per cause esterne. Alcune ordinanze del Commissario governativo straordinario per la ricostruzione permettono la messa in sicurezza definitiva di 31 chiese; due (S. Filippo e S. Nicolò a Spoleto) sono già state riaperte al culto grazie ai fondi della Conferenza episcopale italiana; in altre due, tra cui l’abbazia di S. Eutizio a Preci, la diocesi sta intervenendo direttamente per garantire l’accesso in sicurezza del personale preposto allo sgombero delle macerie.

Per la basilica di S. Benedetto, simbolo del sisma di ottobre 2016, c’è infine l’impegno scritto dell’Unione Europea alla ricostruzione, oltre a fondi stanziati dal governo. «L’interesse diretto dell’Europa per questa chiesa – ha detto Boccardo – è il riconoscimento dell’importanza del pensiero cristiano nell’edificazione della civiltà europea e nella formazione delle coscienze del popolo del Vecchio Continente ».

Per una riflessione condivisa su come ricostruire la basilica si sta pensando a una commissione ad hoc tra ministero dei Beni culturali, diocesi, Regione Umbria e Comune di Norcia. Sono oltre 3mila le opere d’arte (tele, statue, suppellettili liturgiche…) estratte dalle macerie e ricoverate nel deposito regionale dei beni culturali a Spoleto. Molti pezzi sono già in restauro grazie al contributo di diversi enti. Boccardo ha sottolineato infine le molte azioni compiute in sinergia da istituzioni e privati, ma anche la lentezza, che è stata la criticità più rilevante di questi 365 giorni: «Ancora una volta chiedo che, nel rispetto della legalità e della trasparenza, si possano facilitare alcune procedure burocratiche, in modo da dare risposte sempre più efficaci alla gente».

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