venerdì 24 novembre 2017
Il primo cittadino, Mattia Palazzi, avrebbe chiesto favori sessuali a una rappresentante di un'associazione culturale locale in cambio di fondi. Ma lui smentisce: «Mai abusato del mio ruolo»
Sindaco indagato per concussione
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Una vicenda dai dettagli poco chiari. Ma che scuote un’intera città. Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, è indagato per tentata concussione. Secondo l’accusa, approfittando del proprio ruolo di primo cittadino avrebbe chiesto rapporti sessuali alla vicepresidente di un’associazione culturale con la promessa di un contributo da parte dell’amministrazione. La vicenda è iniziata nella mattinata di mercoledì, quando i carabinieri hanno perquisito la casa del sindaco e sequestrato alcuni effetti personali: smartphone, computer e tablet. Dispositivi prelevati nelle stesse ore anche dall’abitazione della donna coinvolta.

Palazzi, esponente 39enne del Partito democratico, è sindaco di Mantova dal giugno 2015. In questi due anni di governo si è impegnato soprattutto a rinnovare l’immagine della città e a rilanciarne l’ambizione, anche in chiave internazionale: ne sono un esempio i numerosi cantieri avviati e la nomina a Capitale italiana della cultura 2016. L’accusa è arrivata per lui come una mazzata improvvisa, un fulmine a ciel sereno. «È un’accusa infamante e falsa – ha dichiarato –. Io ho una sola certezza: nella mia vita non ho mai chiesto favori a nessuno in cambio di una collaborazione con il Comune. Ciò mi dà la forza di rimanere dentro questa vicenda, che nelle ultime ore mi ha sconvolto. Tutti i miei atti amministrativi sono avvenuti in maniera assolutamente trasparente. È con questa convinzione che resto al mio posto».

La vicenda assume i contorni fumosi di un giallo, perché la presunta vittima, ascoltata come persona informata dei fatti, ha negato la concussione. E ha aggiunto persino di non essere stata lei a presentare l’esposto da cui è partita l’inchiesta. Entrambi hanno confermato l’esistenza di una conoscenza reciproca iniziata, per ragioni politiche, un anno e mezzo fa. Semplici incontri legati all’attività dell’associazione di cui la donna è vicepresidente. In seguito, tale realtà avrebbe richiesto al Comune un patrocinio gratuito per un’iniziativa svoltasi poi lo scorso febbraio. Domanda accolta, in base a quanto sostiene il sindaco, dal dirigente del settore Istruzione, in completa autonomia e senza alcun contributo economico.

Palazzi ha già chiesto alla procura di essere sentito al più presto per poter dimostrare la propria estraneità. Intanto, però, la questione è diventata di domino pubblico. Le chiacchiere corrono soprattutto sul web dove la gente si schiera, tra chi punta il dito contro il sindaco e chi è pronto a sostenerne l’innocenza. Tocca ora agli inquirenti ricomporre i fatti: l’auspicio è che possa avvenire il prima possibile.

*** aggiornamento del 22 dicembre 2018

La Procura di Mantova ha chiesto l'archiviazione dell'indagine sul sindaco Mattia Palazzi per tentata concussione, che accoglie "con grande soddisfazione" la decisione. "Ho accolto con grande soddisfazione la richiesta di archiviazione dell'indagine che mi riguardava da parte della Procura di Mantova, che ringrazio per aver proceduto con efficienza e in tempi estremamente rapidi - afferma Palazzi in una nota - non ho mai smesso di credere nel lavoro della magistratura e nella sua capacità di identificare la verità".

>>> Tutte inventate le accuse al sindaco

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