martedì 6 agosto 2013
​Ecomafie all'attacco ventiquattr'ore dopo il sequestro dell'area sulla Marcianise-Napoli. Un mese fa la denuncia di Avvenire sui danni alla struttura. Venerdì l'intervento della Finanza. E sabato una persona ripresa dalle telecamere ha appiccato l'incendio. (Antonio Maria Mira)
INTERVISTA Il commissario antiroghi: «Troppi scaricabarile»
L'INCHIESTA DEL 10 LUGLIO 2013 C’è una «bomba» sotto il cavalcavia
GUARDA IL VIDEO
COMMENTA E CONDIVIDI
La "bomba" sotto il cavalcavia è esplosa. A meno di un mese dall’allarme lanciato da Avvenire è stato nuovamente appiccato un rogo tossico sotto il cavalcavia dell’asse Marcianise-Napoli nel comune di Trentola Ducenta. Forse per far sparire le prove di qualche reato. Un incendio gravissimo, scoppiato alle 16 di sabato scorso e spento solo attorno a mezzanotte dai vigili del fuoco intervenuti con due squadre. Un nuovo disastro sul disastro. Trecento metri di fiamme che sicuramente hanno ulteriormente intaccato la stabilità del cavalcavia già gravemente danneggiato dai precedenti roghi, come ci confermò un esperto. Un incendio appiccato il giorno dopo il sequestro dell’area operato dal Gruppo di Aversa della Guardia di Finanza per violazione del norme del Codice dell’ambiente (decreto legislativo n.152 del 2006). Una coincidenza inquietante. Come ci conferma il comandante, maggiore Danilo Toma, le Fiamme gialle stanno indagando da tempo. «Abbiamo acquisito anche il vostro articolo», ci spiega. «Un’attività che rientra nella lotta allo smaltimento illegale di rifiuti – aggiunge – che è anche frutto dell’economia in nero». E questo, evidentemente, dà fastidio a ecomafie e ecodelinquenti. Ma almeno questa volta si potrebbe risalire al responsabile. Infatti le telecamere installate nella zona dopo il nostro allarme avrebbero ripreso una persona in motorino che si ferma e incendia i rifiuti. Immagini che stanno analizzando gli uomini della Finanza.Gli allarmi, purtroppo, sono rimasti inascoltati. E anche i ripetuti interventi del commissario antiroghi, Donato Cafagna e del prefetto di Caserta, Carmela Pagano, sul comune e la provincia, responsabile dell’asse, per rimuovere i rifiuti. Ora tutto diventa più difficile visto che ormai i rifiuti sono ridotti a una poltiglia di ceneri tossiche e acqua (quella usata per estinguere le fiamme), non più alta di un metro, rispetto ai tre metri di prima. Una quantità sicuramente inferiore ma molto più pericolosa, che richiederà procedure complesse per la rimozione e lo smaltimento. E, quindi, anche molto più costose.Tutto prevedibile, purtroppo, ma nessuno è intervenuto. Così in queste settimane i rifiuti sono ulteriormente aumentati in altezza e quantità, quasi riempiendo lo spazio al di sotto del cavalcavia. È immaginabile quindi l’inferno che si è scatenato in quelle sei ore di sabato e che solo la bravura e l’impegno dei vigili del fuoco, ormai specializzati in roghi di rifiuti, è riuscito a vincere evitando che si propagasse anche ai cumuli di rifiuti, altrettanto pericolosi, che si trovano nella aree adiacenti, proprio di fronte al nuovo cimitero. Un fronte di 300 metri di fuoco e dentro di tutto, come hanno riferito gli stessi vigili: dalle vernici all’amianto, dalle plastiche ai materiali ferrosi e perfino resti di elettrodomestici. Il fumo, nero e denso, ha invaso per ore la strada al di sopra, con evidenti rischi per la circolazione. E ha invaso i campi coltivati, soprattutto frutteti, che si trovano nell’area.Dopo il nostro reportage e un successivo articolo del Mattino erano intervenuti i carabinieri con una precisa segnalazione al sindaco Michele Griffo. Poi si era mosso il commissario antiroghi (vedi intervista). E delle vicenda si era occupato anche il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, nel corso del quale il prefetto aveva invitato tutti gli enti coinvolti a rimuovere la situazione di rischio ma anche a controllare la stabilità del cavalcavia. Malgrado le assicurazioni del sindaco i rifiuti sono rimasti lì. Venerdì è scattato il sequestro della Finanza. Dopo 24 ore le fiamme. Che impediscono di risalire a chi a scaricato i rifiuti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: