domenica 25 agosto 2019
Responsabili di associazioni, imprenditori, sindacalisti, docenti e amministratori indicano le priorità: al centro la classe media, orizzonte sia la legislatura
Sergio Mattarella (Ansa)

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Caro direttore,

l’alternativa al ricorso anticipato alle urne non può consistere in un governo di breve durata. La situazione richiede un governo di legislatura autorevole e determinato a guidare il Paese sulla giusta rotta nelle acque che si preannunciano burrascose, dei prossimi quattro anni. Stiamo entrando in una nuova grande recessione globale, aggravata sia dalla guerra commerciale sia dalla crisi della domanda interna conseguente ad una prolungata fase di compressione dei salari. Serve un governo deciso a praticare politiche anticicliche per attutire gli effetti economici e sociali della nuova crisi globale. Capace di risposte tangibili per frenare e invertite la tendenza all’impoverimento della classe media, dei ceti lavoratori e popolari. Un esecutivo che dimostri di cogliere con i fatti la sfida del cambiamento con un progetto di riscatto, di sviluppo, di speranza per il Paese in un quadro di solidarietà e di discussione franca dei problemi in sede europea. Un governo che sappia ripartire dalla questione sociale nei nuovi e complessi termini in cui essa si presenta ma che sono evidenti nella loro gravità (disuguaglianze, povertà, lavoro).

Un governo che sappia fare un forte investimento sul fatto che rimedi allo stato di disagio profondo e dilagante in cui versa la classe media e l’agenda dello sviluppo sostenibile non possano che incrociarsi in modo proficuo, contribuendo a definire un piano per il Paese di ampio respiro con adeguati investimenti: dalla messa in sicurezza dei territori e degli edifici dai rischi sismici e idrogeologici alla progettazione di infrastrutture ecosostenibili, dalla transizione energetica al sostegno alla ricerca scientifica e all’innovazione, dalla scuola alla sanità. Urge un programma di governo che riaffermi, anche attraverso un tangibile allentamento della stretta fiscale secondo il criterio di progressività e con la lotta all’evasione, il primato della crescita sostenibile su quello del contenimento dell’inflazione che in questi anni ha finito per provocare una deflazione permanente - che ha fatto aumentare le disuguaglianze sociali e fra territori, facendo riemergere la questione meridionale - e che si configura come tra le principali cause dell’esplosione dei populismi.

Un governo capace di portare una tale svolta nelle sedi istituzionali dell’Unione Europea, facendo leva sul fatto che l’apertura di un nuovo ciclo economico espansivo costituisce una priorità per tutti i Paesi membri (nessuno è più immune dalla recessione) nonché la condizione imprescindibile per il rilancio del progetto europeo, il quale esige - pena la perdita di credibilità - la definizione di una data certa per la messa in comune del debito, preludio e fondamento dello Stato unitario europeo. Un governo preferibilmente guidato da una figura autorevole di solide relazioni comunitarie e internazionali e allo stesso tempo con profonda conoscenza delle dinamiche sociali ed economiche che percorrono il nostro variegato Paese, e consapevole del ruolo strategico dei corpi intermedi. Un governo dagli obiettivi ambiziosi destinato a durare per il tempo rimanente della legislatura all’insegna della sostenibilità come chiave per rispondere alle grandi questioni sociale, economica ed ambientale.

I promotori: Antonio Ballarin Denti, Dario Balotta, Pietro Barbieri, Leonardo Becchetti, Daniela Becchini, Alessandro Beda, Roberto Bianchini, Simona Bondanza, Alessandra Bonoli, Gianni Borsa, Gianni Bottalico, Annalisa Calvano, Gabriella Calvano, Claudia Caputi, Francesco Coniglione, Isabella Cristina, Alfredo Cucciniello, Arrigo Dalfovo, Giuseppe Davicino, Annalisa Decarli, Mariapia Garavaglia, Carla Guetti, Enrico Farinone, Marinella Franceschi, Luciano Forlani, Domenico Galbiati, Mimmo Gallo, Raffaele Gazzari, Nicola Graziani, Giancarlo Infante, Arturo Lanzani, Giorgio La Pira, Claudio Leone, Giuseppe Lo Conte, Giulio Lo Iacono, Mauro Magatti, Nicola Martinelli, Carlo Mattina, Alberto Mattioli, Maria Valeria Mininni, Raffaele Morese, Patricia Navarra, Aldo Novellini, Maurizio Ottolini, Paola Pessina, Michele Petraroia, Marco Pietripaoli, Giuseppe Pirlo, Ruggero Po, Giacomo Porrazzini, Ernesto Preziosi, Rossana Revello, Alessandro Risso, Carlo Stelluti, Giorgio Santini, Elvira Tarsitano, Angelo Trezzi, Monica Van Dyke, Rodolfo Vialba, Marco Viganò, Alessandro Volpone, Silvia Wu, Alessandro Zingaro

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