venerdì 21 maggio 2021
Il nuovo decreto prevede un capitolo di 50 milioni «per l’acquisto di beni e servizi» in vista della ripartenza di settembre in presenza e sicurezza
Sì ai 50 milioni per le paritarie. Ok al patto per la scuola al centro

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Al secondo tentativo, il governo si ricorda che anche le scuole paritarie stanno soffrendo gli effetti della crisi sanitaria e, dopo non aver stanziato nemmeno un euro nel decreto Sostegni per gli istituti non statali, nel Sostegni bis, approvato ieri, prevede un capitolo di 50 milioni «per l’acquisto di beni e servizi» in vista della ripartenza di settembre in presenza e sicurezza.

Contestualmente, è prevista la costituzione di un Fondo per l’emergenza da 350 milioni, riservato alle scuole statali.

«Questo stanziamento – si legge in una nota dell’Agorà della Parità (AGeSC - Associazione Genitori Scuole Cattoliche, CdO Opere Educative - CNOS Scuola - Centro Nazionale Opere Salesiane, CIOFS Scuola - Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, FAES – Famiglia e Scuola, FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, FISM - Federazione Italiana Scuole
Materne, FONDAZIONE GESUITI Educazione) – rappresenta un passo avanti importante verso la vera parità che stiamo rincorrendo da più di 20 anni. L’emergenza sanitaria, infatti, sta dimostrando ancora una volta, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che non esistono alunni e genitori di serie A e alunni e genitori di serie B ma solamente cittadini italiani che hanno diritto a scegliere quale educazione ricevere».

Soddisfazione è espressa anche dal deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi («Finalmente anche le scuole paritarie hanno un riconoscimento per l’importante lavoro che stanno svolgendo») e dalla deputata di Fratelli d’Italia, Paola Frassinetti, firmataria di un ordine del giorno accolto dal governo: «Mandare i figli alle scuole paritarie – si legge in una nota – è un diritto dei genitori, ma dopo la crisi pandemica, sono tantissime quelle che si trovano in gravi difficoltà o che sono state costrette a chiudere».

Della questione, nei giorni scorsi si era interessato anche il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, che aveva ottenuto l’impegno del ministro dell’Economia, Daniele Franco. «Il riavvio delle scuole a settembre – dichiara Lupi – avverrà senza inspiegabili discriminazioni verso queste scuole che, al pari di quelle statali, svolgono un effettivo servizio pubblico. Le aperture che contano sono anche queste».

Complessivamente, il decreto Sostegni bis contiene un importante pacchetto di misure per il mondo dell’Istruzione: dalle norme per l’ordinato avvio del prossimo anno scolastico, al Fondo per consentire alle scuole di continuare ad affrontare l’emergenza sanitaria, fino al piano di reclutamento pensato per coprire le cattedre vacanti, in vista di settembre, ma anche per avviare un nuovo corso nel reclutamento degli insegnanti, a partire dall’accelerazione delle assunzioni sulle materie scientifiche.

«Il governo conferma il proprio impegno nel mettere la scuola al centro», ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Che, nel pomeriggio, ha firmato con i sindacati il “Patto per la scuola al centro del Paese”, fondato su «una visione strategica in grado di affrontare le molteplici sfide per la ripresa, con la consapevolezza che il futuro dell’Italia sarà nelle mani dei giovani che oggi frequentano le nostre scuole».

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