venerdì 18 febbraio 2022
La protesta per le morti nell'alternanza scuola-lavoro. Allerta del Viminale
Manifestazioni a Torino

Manifestazioni a Torino - Ansa

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In oltre 40 città sono previsti cortei e presidi. A Torino sono state occupate numerose scuole negli scorsi giorni. Alcune organizzazioni chiedono le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi e del Ministro dell'Interno Lamorgese. Intanto lunedì prossimo gli studenti e le studentesse saranno in audizione in Commissione Cultura alla Camera.



Attenzione e dialogo. Sono le due parole chiave che vengono ripetute come un mantra a tutte le prefetture in vista dei cortei studenteschi in programma oggi a Torino, Milano, Roma e Napoli. Dopo i due gravi incidenti che hanno provocato la morte di due giovani studenti impegnati in stage formativi, il Viminale alza la guardia. È necessario intensificare «i servizi di prevenzione a carattere generale e di controllo dei territorio, allo scopo di garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni», si legge nella circolare del ministero dell’Interno, firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi e inviata ai prefetti.

Mentre proseguono le occupazioni dei licei in quasi tutta Italia, gli studenti scenderanno infatti di nuovo in piazza «contro il modello di scuola Bianchi». L’Unione degli studenti aprirà gli Stati Generali della scuola dal 18 al 20 febbraio a Roma. «Nonostante, dall’inizio dell’anno, migliaia di studenti siano scesi in piazza in tutta Italia, contro l’attuale modello di scuola – esordisce Simone Botti, del liceo Parini di Milano, appena occupato – il ministro continua a non ascoltarci, persistendo nel farci false promesse e non prendendo in considerazione la posizione degli studenti in merito alle problematiche vigenti nel sistema scolastico attuale, per questo a Milano abbiamo occupato decine di scuole e il 18 a Milano e in tutta Italia, torniamo nelle piazze».

Il ministero dell’Interno, già nel mirino dei movimenti studenteschi per le cariche messe in atto dalle forze dell’ordine nelle manifestazioni a fine gennaio, invita così ad attivare «ogni possibile canale di preventivo dialogo con i promotori o gli organizzatori » delle manifestazioni studentesche indette dal Fronte della Gioventù Comunista, valutando anche «l’opportunità di un coinvolgimento dei dirigenti scolastici».

«L’attività di interlocuzione, che potrà essere proficuamente svolta dai questori nei confronti dei promotori o degli organizzatori delle manifestazioni studentesche – è l’invito del Viminale – potrà costituire un efficace strumento per scongiurare possibili strumentalizzazioni delle istanze studentesche e per isolare le frange più radicalizzate della protesta».

Toni più duri quelli del Fronte della Gioventù Comunista: «Dividere gli studenti in 'buoni' e 'cattivi', con la storia di 'infiltrati' (quelli che a- vrebbero animato il corteo di Torino a fine gennaio secondo il Viminale, ndr) che non esistono. In tutta Italia, le questure stanno cercando di ostacolare dei normalissimi preavvisi di manifestazione con pretesti arbitrari – sostengono – La messa in discussione della nostra legittimità con la narrazione degli 'infiltrati' è un attacco politico che respingiamo al mittente. Il Fgc ha raccolto 120.000 voti nelle elezioni studentesche, eleggendo 12 presidenti delle Consulte provinciali studentesche negli ultimi due anni, tra cui spiccano gli attuali Presidenti delle consulte di Torino e Milano. I nostri militanti vanno a scuola come tutti e raccolgono il consenso dei loro compagni. La migliore risposta la daranno gli studenti che dopodomani (domani, ndr) riempiranno le piazze in tutta Italia».

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