domenica 30 ottobre 2016
6,5 gradi Richter alle 7.40. Immensi i danni. Crollata la Basilica di San Benedetto a Norcia. Suore e monaci in salvo. Curcio (Protezione civile): 20 feriti, nessuna vittima. La vicinanza del Papa
In briciole il cuore d'Italia. 50mila sfollati
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Una scossa violentissima, di 6,5 gradi Richter, ha scosso il Centro Italia questa mattina dopo dopo le 7.40. Immensi i danni. In briciole monumenti che erano sopravvissuti ai terremoti di agosto e della scorsa settimana. L'epicentro tra Macerata, Perugia e Ascoli Piceno: la zona più vicina all'epicentro è Norcia (Perugia) a 5,5 chilometri, poi Castelsantangelo e Preci.


Il sisma è stato avvertito anche in Abruzzo, nella Marche, nel Lazio, fino al Veneto, la Lombardia, perfino l'Austria. Bloccato il traffico ferroviario su alcune tratte tra Marche e Umbria per verifiche. Fortunatamente non ci sono notizie di morti; una ventina i feriti. La Curia di Rieti ha dato disposizioni di chiudere tutte le chiese per precauzione.


A Norcia è crollata la Basilica di San Benedetto, dedicata al patrono d'Europa, uno dei simboli più riconosciuti della cristianità e del monachesimo. I residenti parlano di una nuvola di fumo che ha avvolto la cittadina dopo la scossa. Molte persone, religiosi e gente comune, hanno iniziato a pregare nella piazza centrale, dedicata a San Benedetto, dove sono comparse crepe per terra. Alcune suore sono state aiutate dai vigili del fuoco a scappare dall'edificio in cui si trovavano. La foto della Basilica crollata e distrutta è diventata ben presto il simbolo della tragedia che sta colpendo l'Italia, campeggiando su moltissimi siti dei media internazionali. Bbc e Cnn la mettono in apertura, così come lo spagnolo El Pais, il Teleraph o Russia Today. Anche l'Abc mostra la foto in apertura del suo sito, accompagnata da un'altra immagine della Basilica prima del sisma, mentre il Daily Star apre con un video del crollo di San Benedetto.


Il vicepriore dei Benedettini di Norcia, padre Benedetto, riferisce Radio Vaticana, ha rassicurato dicendo che i monaci stanno tutti bene e si sono messi a disposizione della popolazione colpita: «I nostri cuori vanno a chi è stato colpito - ha detto - ci affidiamo alle vostre preghiere e al vostro supporto».

Quasi completamente distrutta anche la Cattedrale di Santa Maria Argentea, nel centro storico. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico e Culturale sono riusciti a recuperare la Pala della Madonna; il prezioso dipinto era tra le macerie. Dopo un primo intervento dei vigili del fuoco, è stato preso in consegna dai carabinieri e ora verrà trasferito in un deposito al sicuro.


Castelsantangelo sul Nera, vicinissimo all'epicentro, è un mucchio di macerie, «nel cimitero le scosse hanno spaccato dei loculi e le bare sono uscite fuori, una scena indescrivibile», ha raccontato il sindaco Mauro Falcucci. Anche il borgo di Castelluccio di Norcia è in macerie.


Evacuato l'ospedale di Cascia.


A Roma verifiche su stabilità
Le linee metropolitane A e B di Roma sono state chiuse temporaneamente per verifiche..Il Quirinale ha sospeso tutte le visite in corso al palazzo per precauzione. Crepe e cornicioni caduti nella basilica di San Paolo fuori le Mura, che è stata chiusa per effettuare le verifiche. Piazza San Pietro, dopo le verifiche, è rimasta aperta ai fedeli per l'Angelus del Papa.

Da Amatrice all'Aquila, tutto crollato
Nelle zone già colpite dal terremoto di fine agosto non c'è più nulla in piedi. «Qui è tutto crollato, Accumoli è una nuvola di fumo, si vede solo quello», ha detto il sindaco Stefano Petrucci. «Sembrerebbe che non ci siano problemi alle persone, ma le frazioni sono tutte crollate». La torre civica di Amatrice è crollata. All'Aquila sono crollati alcuni edifici danneggiati dal terremoto del 2009 e non ancora demoliti. Anche Borgo di Arquata è stata rasa al suolo.

Frazioni isolate
"Siamo in ginocchio: ciò che era ancora in piedi o che era lesionato è crollato. Molte frazioni sono isolate dalle frane e alcune non hanno l'acqua". È quanto riferisce il sindaco di Acquasanta, Sante Stangoni.


Feriti evacuati in elicottero. Parla il capo della Protezione civile
Strade bloccate e Norcia per adesso quasi irragiungibile. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio fa il primo punto della situazione alle dieci meno un quarto: «Nessuna vittima e diversi feriti (tutti lievi, tranne uno) da Amatrice a Norcia. Ma ci sono stati crolli dappertutto». Il Centro Italia sta andando in pezzi: È stata una scossa importante, sei punto cinque, a dieci chilometri di profondità. Ora la difficoltà maggiore è muoversi: «La viabilità è fortemente compromessa – spiega Curcio -. Abbiamo comunque attivato a livello nazionale tutte le nostre squadre, che stanno dirigendosi sul posto». Alcuni feriti sono trasportati con gli elicotteri. Il capo della Protezione civile prova a infondere tranquillità: «La situazione è molto, molto difficile. Siamo però in grado di gestire tutto questo e reggere quanto accade».

Gli sfollati andranno negli alberghi. «Limitare gli spostamenti»
Un nuovo punto è stato fatto da Curcio intorno alle 12. “Non potremo assistere le persone nelle aree colpite. Si stanno individuando le soluzioni alberghiere migliori regione per regione, comune per comune”, “Dal 1980 non ci confrontiamo con un terremoto così forte”, quindi “occorreranno molte verifiche e ci vorrà del tempo”.

I feriti sono “una ventina, pochi in codice giallo”. I crolli sono tutti confermati, “nei centri storici, ma anche fuori”. Ma i problemi sono tanti davvero: “Abbiamo 15mila utenze elettriche disattivate, bisogna controllare l’acqua potabile, va fatta l’analisi delle strutture sanitarie”. Poi la viabilità che “è fortemente compromessa, la stessa via Salaria è interrotta in più punti”. Dunque Curcio ribadisce “la necessità di evitare gli spostamenti per consentire le verifiche delle strade”.

Gli chiedono i numeri: “In questo momento non è importante parlare di questi, ma dare assistenza alle persone, i conti li faremo dopo averlo fatto”. A proposito, le frazioni sono state tutte raggiunte? “Quasi tutte, alcune di queste sono isolate, ma non ci risultano problemi particolari”. Infine l’uomo: “E consentiteci un sospiro di sollievo per non avere avuto vittime, se sarà confermato”.

Il Papa vicino alle popolazioni colpite
Il Papa ha rivolto il suo pensiero ai terremotati. «Esprimo - ha detto dopo l'Angelus - la mia vicinanza alle popolazioni dell'Italia Centrale colpite dal terremoto. Anche questa mattina c'è stata una forte scossa. Prego per i feriti e per le famiglie che hanno subito maggiori danni, come pure per il personale impegnato nei soccorsi e nell'assistenza. Il Signore Risorto dia loro forza e la Madonna li custodisca". Un lungo applauso dalla piazza ha accolto le parole del Papa.


Una delle scosse più forti nell'ultimo secolo
La scossa di terremoto di questa mattina è una delle più forti dell'ultimo secolo in Italia, sicuramente quella con la magnitudo maggiore dal 1980, anno del terremoto in Irpinia, a oggi, surclassando persino il sisma dell'Aquila del 2009. Per ritrovare una magnitudo di 6.5, registrata oggi dall'Ingv, bisogna andare per l'appunto al 1980, quando una scossa di identica magnitudo devastò i comuni tra il Vulture e l'Irpinia causando oltre 2.900 vittime. Il terremoto dell'Aquila, pur così distruttivo, aveva una magnitudo leggermente inferiore, pari a 6.3. Altri terremoti di potenza intorno al grado 6 negli ultimi decenni furono quello in Molise (2002), con magnitudo 5.8, in Pianura Padana (2012) di magnitudo 5.9 e quello di pochissimi giorni fa, sempre tra Umbria e Marche, con magnitudo 5.9.

L'esperto: la terrà tremerà ancora? Forse
«È un terremoto nuovo che si inserisce nella stessa sequenza iniziata il 24 agosto. È uno dei segmenti della stessa faglia che ha cominciato a muoversi allora»..È la prima analisi di Fabrizio Galadini, responsabile della sede dell'Aquila dell'Ingv. «Non sono prevedibili né escludibili nuove ulteriori scosse - aggiunge -. Non ci sono elementi per escludere nuovi eventi anche forti".


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