martedì 26 dicembre 2017
Alta adesione alla protesta contro il lavoro a Natale e Santo Stefano. I sindacati minacciano azioni legali contro le sostituzioni sospette per tenere aperti i negozi
«Lo sciopero dell'Oriocenter contrastato con gli interinali»
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«Dispiace constatare che nella cattolica Bergamo si seguano più agevolmente i richiami del consumismo a ogni costo, piuttosto che gli inviti di Papa e vescovo al rispetto dei tempi del lavoro e del riposo. A Oriocenter non sono certo mancati i clienti nel giorno di Santo Stefano».

È amareggiato Alberto Citerio, segretario di Fisascat Cisl Bergamo nel commentare la giornata di Santo Stefano del grande centro commerciale della Bergamasca. «Ci piace sottolineare – prosegue – che dove possibile, i lavoratori hanno optato per le feste e in misura considerevole anche per lo sciopero: ci sono catene che registrano punte fino al 100% di adesione e negozi che hanno dovuto far ricorso a direttori anche di filiali esterne al centro per poter garantire l’apertura. Ci risulta anche che qualcuno abbia fatto ricorso a interinali, cosa proibita dalla legge per il diritto allo sciopero, e su questo valuteremo eventuali azioni».

Ultima denuncia, infine, del sindacalista: «Ci dispiace per i molti lavoratori con contratto a scadenza che hanno subito il ricatto del lavoro in questi giorni. Valuteremo nei prossimi giorni, insieme a Filcams Cgil e Uiltuc Uil , quali iniziative adottare per continuare a appoggiare la protesta dei lavoratori".

Insomma, la macchina del consumismo ha funzionato. Lo sciopero proclamato nelle giornate del 25 e di ieri non si è verificato con le attività aperte regolarmente e non si sono segnalate chiusure per sciopero. Nella giornata di Natale, tra l’altro, si è registrata un’affluenza alta alla ristorazione del centro commerciale e del cinema letteralmente preso d’assalto per vedere i film natalizi. «Il nostro consorzio è guidato dal senso di responsabilità e cerca sempre di favorire un dialogo costruttivo con gli operatori e i diversi rappresentanti del territorio», aveva sottolineato in una nota il presidente degli operatori commerciali, Giancarlo Bassi.
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