sabato 27 agosto 2022
Una mamma incinta di sette mesi che tiene in braccio l’altro figlio. Un bimbo in canottiera, mutandine e scarpe da ginnastica davanti alla grande scritta SALENTO
Sbarco a Torrevado nel Salento: arrivati quasi 100 migranti

Caritas

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Una mamma incinta di sette mesi che tiene in braccio l’altro figlio. Un bimbo in canottiera, mutandine e scarpe da ginnastica davanti alla grande scritta SALENTO. I volontari della Caritas che giocano con altri piccoli. I volti seri di giovani genitori e quelli spensierati dei figli. Sono le immagini, drammatiche e allo stesso tempo dolcissime, dello sbarco della notte scorsa nel piccolo porto di Torrevado, frazione di Morciano di Leuca, Jonio salentino, il “tacco” dello stivale. Una barca a vela si è arenata ed è stata soccorsa prima dalla Guardia di Finanza e poi dalla Guardia costiera.

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A bordo 92 persone, 91 afghani, un iraniano, 37 uomini, 17 donne tra le quali Maria incinta di sette mesi, 37 minori 10 dei quali non accompagnati. Un viaggio di non meno di cinque giorni. Dopo i primi controlli sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza don Tonino Bello di Otranto, nel quale resteranno 2-3 giorni prima di passare nei Cas, Sai o centri per minori non accompagnati. In gran parte sono famiglie, come quella di un giornalista afghano fuggito perché sotto i talebani le figlie non possono studiare. Vogliono andare il Germania, così come altre famiglie.

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E’ tra le storie raccolte da operatori e volontari della Caritas della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, intervenuti anche questa volta come in ogni sbarco. “La Croce rossa ci ha chiamati alle 3,30 di notte e siamo subito accorsi, dopo aver prelevato il materiale di primo intervento. Lo facciamo perché non possiamo non accogliere”. Soprattutto ora che la rotta turca ha ripreso a “scaricare” profughi anche sulle coste pugliesi, oltre che su quelle calabresi di Crotone e Roccella Ionica. Tre gli approdi in una settimana. Il primo sabato scorso sulla costa a Sud di Lecce in località Ciolo, a Gagliano del Capo.

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Un gommone con settanta immigrati. Altri 59 sono poi arrivati domenica mattina nel porto di Santa Maria di Leuca su un catamarano a vela intercettato al largo dalle motovedette della Guardia di Finanza. E si segnalano quasi certi nuovi arrivi in giornata, a conferma della forte pressione su questa rotta lungo la quale arrivano tanti profughi che fuggono da guerre e regimi intolleranti.

Infatti in serata è arrivata a Gallipoli, costa Ionica, un'imbarcazione con a bordo 60 persone. Il natante era stato avvistato nel pomeriggio al largo di Torre San Giovanni dalle motovedette della Guardia di finanza, cui si sono unite quelle della Capitaneria di porto per scortarlo verso la terraferma.

E non si interrompono gli approdi in Calabria, in particolare nella Locride. Sempre oggi, poco prima dell'alba, 82 profughi, di Siria, Afghanistan, Somalia, Pakistan, sono giunti nel porto di Roccella Ionica a seguito di un'operazione di soccorso in mare effettuata al largo della costa dai militari della Guardia Costiera. Tra i migranti ci sono anche una decina di donne e una dozzina di bambini.

Prima di essere trasbordati, per motivi di sicurezza, sulla motovedetta della Guardia Costiera, i migranti si trovavano a circa 30 miglia di distanza dalla costa della Locride a bordo di una barca a vela partita una settimana fa dalle coste della Turchia. Si aggiungono ai 109 profughi che a bordo di un motoveliero è stato intercettato venerdì da un'unità navale della Guardia di Finanza, nelle acque territoriali a sud di Roccella Ionica. Sono 93 maschi, 17 femmine e 4 minori non accompagnati e provengono da Siria, Iraq, Iran, Afghanistan. Solo negli ultimi dieci giorni, nel porto della cittadina della Locride ci sono stati sei sbarchi. Con quello di oggi è salito a 44 il numero degli sbarchi avvenuti nella sola striscia di costa della Locride in questi primi otto mesi del 2022., Dei 44 sbarchi (circa 9mila profughi) ben 37 si sono verificati nel solo porto roccellese.

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