giovedì 27 aprile 2017
Il ministro risponde all'appello delle istituzioni. Nell'ex fortino della 'ndrangheta l'11 giugno si terranno le elezioni dopo 4 anni di commissariamento per infiltrazione mafiosa e mancanza di liste
Giornata nazionale della legalità a San Luca (Rc) (Foto Giulio Archinà)

Giornata nazionale della legalità a San Luca (Rc) (Foto Giulio Archinà)

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«Non lasceremo sola San Luca e i suoi cittadini. Seguiremo con attenzione le prossime elezioni amministrative e sosterremo la voglia di cambiamento espressa dai cittadini dopo l’ottimo lavoro svolto dal commissario Salvatore Gullì». Così il ministro dell’Interno, Marco Minniti risponde alle riflessioni che avevamo espresso nell’editoriale di ieri, nel quale, in particolare, avevamo chiesto proprio di non lasciare soli i nuovi amministratori del paese aspromontano: «Li sostenga, li aiuti sulla strada tracciata dal commissario» perché «la guerra alla ’ndrangheta non è ancora vinta. San Luca può essere un avamposto fondamentale. Non resti isolata».

Parole lette con molta attenzione dal responsabile del Viminale che spiega di «aver molto apprezzato l’articolo». E assicura di «seguire da vicino le vicende della Calabria e in particolare quella di San Luca, sia come calabrese, quella è la mia terra, sia a maggior ragione ora da ministro dell’Interno». Per questo, ribadisce, «assicuro il pieno sostegno alle istituzioni che lì hanno così bene operato e in particolare al commissario Gullì». Ma l’11 giugno si torna al voto dopo ben quattro anni di commissariamento, prima per infiltrazione mafiosa e poi per mancanza di liste o per non raggiungimento del quorum dei votanti. «In vista delle elezioni a San Luca – ci fa sapere ancora Minniti – vigileremo perché questo cambiamento vada avanti. Conosco molto bene la situazione e quello che è stato fatto. Lo sto seguendo con grande attenzione. Quando la gente vede una presenza concreta dello Stato e delle istituzioni, a quel punto sente di potersi assumere la propria responsabilità, la società civile capisce che si può dar da fare».

Il ministro poi spiega come pensa si possa sostenere il cambiamento evitando che, come in altre occasioni, dopo il commissariamento possano tornare i condizionamenti. E lo fa citando anche lui, come nell’editoriale, le proposte che dodici anni fa aveva fatto l’allora 'superprefetto' di Reggio Calabria, Luigi De Sena, di una sorta di «affiancamento» delle amministrazioni comunali. «Gli insegnamenti del prefetto De Sena – sottolinea – sono ancora di grande attualità anche a distanza di anni. Ricordo in particolare la proposta dell’'accesso positivo' nei comuni a rischio, quel passaggio intermedio prima di arrivare allo scioglimento per infiltrazione mafiosa, per evitare questa forma estrema, una misura traumatica, un ultimo grado, che porta all’annullamento delle istituzioni elette democraticamente in quel comune». Una proposta che Minniti intende attuare anche a San Luca.

«Ribadisco il pieno sostegno a queste forme di intervento per ricostituire i percorsi di legalità in quel territorio per troppo tempo flagellato, messo sotto dalla ’ndrangheta ». Il ministro è comunque convinto che si debba andare oltre. «Ci sono realtà diverse, territori diversi l’uno dall’altro. E purtroppo alcune volte dopo lo scioglimento si ricomincia daccapo e non si è risolto il problema. Ci sono in Parlamento varie proposte di modifica della normativa sullo scioglimento per infiltrazione mafiosa, sono diverse ipotesi e non so se si riuscirà in questa legislatura a portarle a termine, però la discussione è sempre aperta». Ma, assicura nuovamente, «a legislazione vigente è possibile intervenire. Lo ripeto, ai cittadini di San Luca assicuro la massima attenzione e sostegno. Non li lasceremo soli».

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