venerdì 31 agosto 2018
Il ministro dell'Interno attacca. Ma il sottosegretario Giorgetti frena: in campagna elettorale sui 500mila rimpatri l'ha sparata grossa. Il ministro degli Esteri Moavero a Vienna: non siamo isolati
Salvini: rischio 30 anni di carcere, ma non mi fermo. Gli atti a Palermo
COMMENTA E CONDIVIDI

«Cinquanta pagine di accuse nei miei confronti, cinque reati contestati (sequestro di persona!), 30 anni di carcere come pena massima. Voi pensate che io abbia paura e mi fermi? Mai». Il ministro dell'Interno Matteo Salvini - nel giorno in cui gli atti dell'inchiesta che lo vede indagato insieme al suo capo di gabinetto al Viminale per la vicenda della nave Diciotti vengono trasmessi dalla procura di Agrigento a quella di Palermo - fa la voce grossa e rilancia l'azione politica di chiusura verso i migranti. Anche se il suo fido Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, intervistato alla festa del Fatto Quotidiano, ridimensiona alcune sue affermazioni fatte in campagna elettorale. Sui 500mila rimpatri promessi, dice Giorgetti, «Matteo l'ha sparata grossa», anche se «ora è importante che non ne arrivino più». Il Pd non si fa sfuggire l'occasione e attacca: Salvini viene «sconfessato» dai suoi, esulta il sentore dem Ernesto Magorno


Entro 15 giorni il fascicolo al tribunale dei ministri

Gli atti dell'inchiesta aperta dal pm agrigentino Luigi Patronaggio sono stati indirizzati oggi al procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, che entro 15 giorni li dovrà girare alla sezione del distretto di Palermo del Tribunale dei ministri, organismo composto da tre magistrati scelti per sorteggio ogni due anni e attualmente in carica. Il ministro potrà essere sentito da Tribunale dei ministri, ma lo stesso ministro potrà chiedere di essere ascoltato, anzi il procuratore della Repubblica deve avvisarlo che può presentarsi. Il Tribunale dei ministri, entro novanta giorni, dovrà eseguire una istruttoria, con un ulteriore termine, se necessario, di 60 giorni: alla fine l'organismo potrà archiviare ovvero trasmettere nuovamente le carte al procuratore della Repubblica che dovrà inoltrare l'autorizzazione a procedere alla Camera di competenza. I reati contestati sono sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio; ipotizzati anche quelli di sequestro di persona a scopo di coazione e omissione d'atti d'ufficio.

Moavero: Italia non è isolata, su Sophia si lavora a soluzioni

Intanto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi lascia aperto uno spiraglio sulle trattative riguardanti la missione Sophia e la richiesta italiana di coinvolgere più porti europei all'accoglienza dei barconi. «L'Italia non è isolata, al contrario si sta lavorando nel sistema con gli altri e in realtà le cose che diciamo sono tutt'altro che respinte». Anzi, se è vero, ammette che ad oggi una soluzione non c'è, c'è, però, «la determinazione comune, di tutti, di arrivare ad una soluzione, e questa è una novità». Nell'Unione europea, assicura, a margine della riunione informale dei capi delle diplomazie europee in corso a Vienna, «ancora pochissimi mesi fa eravamo su un altro pianeta, di fronte a svariati Stati che tutto sommato lasciavano la questione bollente nelle mani di chi, per ragioni geografiche, se la ritrovava davanti. Oggi, c'è una presa di coscienza molto diversa».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI