mercoledì 25 marzo 2020
Lutto nella casa dei saveriani di Parma

Lutto nella casa dei saveriani di Parma - Archivio Siciliani

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Sono purtroppo saliti a 13 i missionari saveriani (GUARDA IL SITO SAVERIANI.IT) deceduti nel giro di poco tempo: 11 presso la Casa Madre della congregazione a Parma, due in altre comunità. Dieci probabilmente per il contagio da coronavirus, non essendo stato possibile l’accertamento. A oggi alcuni confratelli sono ancora ricoverati all’Ospedale Maggiore della città. Si tratta sempre di presbiteri o fratelli che nella loro lunga vita interamente spesa per diffondere il Vangelo hanno attraversato il mondo annunciando e testimoniando la pienezza di una Parola che salva e restituisce piena dignità specialmente ai poveri.

Dopo il loro peregrinare nei cinque continenti erano ritornati presso la Casa Madre, alcuni con il corpo ferito da una vita consumata senza tregua, altri ancora in servizio, nel confessionale o in altri ministeri pastorali. E’ una sorta di litania, di nomi, di volti, di brevi cenni biografici, quella che annuncia la loro morte. Con sobrietà di parole e con alcune indicazioni geografiche, a testimoniare la corsa del Vangelo fino agli estremi confini della Terra: dal Congo all’Indonesia, dalla Sierra Leone al Messico.

I nomi delle vittime mietute anche dal contagio, missionari resi fragili dall’età e dalle prove di una vita, meritano di essere ricordati uno per uno: Piergiorgio Bettati, quasi 84 anni, Stefano Coronese 88 anni, Gerardo Caglioni, 73 anni, Nicola Masi, 93 anni, Vittorio Ferrari, 89 anni, Giuseppe Rizzi, 78 anni, Piermario Tassi, 91 anni, Guglielmo Saderi, 88 anni, Giuseppe Scintu, 85 anni, Luigi Masseroni, 90 anni.

La Chiesa di Parma, nel cui territorio si trova la struttura dei padri Saveriani, ha pianto sinora sei sacerdoti del clero diocesano, morti per causa del contagio da coronavirus.

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