venerdì 18 ottobre 2013
Lo sottolinea monsignor Beniamino Depalma, che si unisce «al grido di giustizia e verità dei cittadini» e «chiede alle pubbliche autorità impegni precisi».
Il 21 ottobre sopralluogo della commissione Ambiente del Senato
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"Il grido di giustizia e verità che si leva da questo territorio unito al pianto di tantissime famiglie visitate da una morte invitata dall'incuria politica e amministrativa, mi spinge ancora una volta a rassicurare quanti protestano e soffrono: la Chiesa di Nola è vicina a voi". Lo sottolinea il vescovo di Nola (Napoli), monsignor Beniamino Depalma che si unisce "al grido di giustizia e verità dei cittadini per lo scempio del territorio campano". Basta, con la "trasformazione della nostra terra in inferno".  Monsignor Depalma aggiunge, rivolto ai cittadini, di "condividere la vostra rabbia per lo scempio del nostro territorio, condividere la vostra rabbia per l'inadempienza di quanti, attraverso l'esercizio del vostro voto, avete scelto per curare il bene comune ma soprattutto condivido il vostro desiderio di rinascita, la vostra richiestadi attuare immediatamente progetti di risanamento che possano dare una possibilità di futuro alla nostra terra, una possibilità di futuro a noi tutti".  Il vescovo aggiunge che "la Chiesa - come ho detto già nei messaggi del 2001 e del 2010 -  non è chiamata in primo luogo a impartire indicazioni d'ordine tecnico e politico, ma si sente tuttavia impegnata, fortemente e ineludibilmente, sul fronte della tutela del creato e delle realtà terrestri che costituiscono il luogo del nostro vivere e del nostro operare. Per questo, insieme a voi, la Chiesa di Nola chiede alle pubbliche autorità impegni precisi. Chiede anzitutto che sia salvaguardato, tutelato e incrementato il diritto fondamentale ecostituzionalmente già garantito alla salute, all'incolumità e alla salubrità dell'ambiente calpestati da una amministrazione caratterizzata da strabismo e miopia e indirizzata esclusivamente all'ordinario: è il tempo del futuro, è il tempo di programmazioni serie ed efficaci, e non solo per affrontare il dramma della trasformazione della nostra terra in inferno".Secondo il vescovo "sono stati commessi errori enormi, anche a causa dell'indifferenza di ciascuno: ma un cambio di rotta è possibile, anzi, è doveroso! La soluzione allo scempio non può essere la fuga: la soluzione allo scempio deve essere la bonifica, da condurre con serietà e competenza ma soprattutto vigilando ed evitando che possa divenire ennesima occasione di profitto per la criminalità. La nostra terra vive un momento di notte e ognuno di noi, come scrive il profeta Isaia, si chiede 'Quanto resta della notte?', come lui dobbiamo rispondere 'Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!', dobbiamo continuare a domandare, a far venire fuori ad alta voce il nostro desiderio di futuro, l'amore per la nostra terra, l'amore per il dono più prezioso fattoci da Dio: la vita".​​​​
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