lunedì 24 settembre 2018
Rapina in villa ai danni di due coniugi, picchiati selvaggiamente dai malviventi, che alla donna hanno tagliato il lobo di un orecchio. «Abbiamo avuto paura di morire», dice l'uomo dall'ospedale
Niva Bazzan e Carlo Martelli, i due coniugi picchiati da una banda di rapinatori

Niva Bazzan e Carlo Martelli, i due coniugi picchiati da una banda di rapinatori

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Domenica di terrore per una coppia di coniugi di Lanciano, in provincia di Chieti. Un medico chirurgo in pensione, Carlo Martelli, di 69 anni, e la moglie, sua coetanea, Niva Bazzan, sono stati brutalmente picchiati nella loro villa da una banda di rapinatori. Alla donna è stato tagliato il lobo dell'orecchio destro probabilmente con una roncola. Una malvagità e un accanimento iniziato da subito, con calci e pugni che poi, quando il medico ha urlato che la cassaforte non c'era, è sfociato nel gesto inconsulto della mutilazione. Fortunatamente illeso il figlio della coppia, un ragazzo disabile, la cui stanza è stata messa a soqquadro. La cruenta aggressione per mano di quattro malviventi con il volto travisato, poi fuggiti a bordo della Fiat Sedici grigio metallizzata di proprietà del medico.

L'uomo resta in prognosi riservata, a causa di un gravissimo trauma cervicale, mentre la donna è ricoverata per controlli cardiaci. «È stato come un film dell'orrore quanto accaduto e provo una grande sofferenza interiore e se ci ripenso ogni tanto mi viene da piangere», dice Carlo Martelli. «Io e mia moglie - continua a raccontare l'uomo - eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L'assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare. Tornerò in quella casa perché è la mia casa ed è confinante con l'abitazione della mia famiglia di origine. Se avessi la possibilità di prendere misure di difesa di certo non acquisterei mai un'arma per sparare a qualcuno per difendermi. Non ne sono capace. Una pistola la prenderei solo per fare il tiro al piattello. Se avessi avuto in casa una pistola in quelle condizioni entrambi legati mani e piedi, certo non avrei potuto prenderla e se l'avessero trovata probabilmente sarebbero stati loro a sparare a noi. L'unico malvivente che ha parlato, con un discreto accento italiano, era sanguinario e il più violento di tutta la banda. È stato lui a tagliare l'orecchio a mia moglie dopo avermi tirato l'ennesimo pugno che mi ha tramortito per questo non ho visto il momento dell'amputazione e solo successivamente quando mi sono ripreso ho visto il sangue zampillare dal viso di mia moglie. Un altro dei rapinatori è stato invece più gentile avendo preso una bottiglia d'acqua e due bicchieri per poterci dissetare. Io non l'ho presa perché non riuscivo a deglutire mentre mia moglie è stata imboccata da lui».

Intanto, gli uomini della Scientifica di Ancona continuano a passare al setaccio la villa e le due auto della famiglia Martelli che i banditi hanno utilizzato per fare dei prelievi con delle carte di credito. Si cercano inoltre, anche attraverso il luminol, le impronte digitali e tracce biologiche lasciate dai malviventi.

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