martedì 22 dicembre 2020
Enzo Quarto e Liliana Carone con testi e disegni raccontano a mo' di favola la nascita di Gesù Bambino, lo "scippo" consumistico della festa e invitano a riflettere sulla pandemia
Da Gesù Bambino al Covid passando per Babbo Natale
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"Al bambino che è in tutti noi", scrive non senza reminiscenze pascoliane Enzo Quarto nella dedica del suo nuovo libro sul Natale, "La luce della speranza", Secop Edizioni, che si avvale delle belle illustrazioni di Liliana Carone e di una postfazione di Annalisa Caputo, docente di filosofia all'Università di Bari. E in effetti a prima vista questo prodotto editoriale ha tutte le sembianze di una favola per bambini. A partire dalla copertina, dove un Babbo Natale dall'aspetto minaccioso guarda Gesù Bambino e Maria (e se ne capirà il senso leggendo il racconto). Della favola, in effetti, la narrazione di Quarto (che è responsabile della redazione cultura del Tg3 Puglia, oltre che scrittore e poeta) e le illustrazioni di Carone hanno tutto, compreso il linguaggio e la sapiente ingenuità dei disegni. Senonché le vicende narrate sono appunto quelle - vere - della nascita e dell'infanzia di Gesù secondo i Vangeli. E come se non bastasse, quelle della storia dei nostri duemila anni di cristianesimo, con particolare riferimento alla nascita del presepio a Greccio, per opera di san Francesco d'Assisi e alla comparsa, appunto, di Babbo Natale. Quarto a questo punto non si lascia sfuggire l'occasione per una "denuncia" che è insieme religiosa e sociale: "Ma ancora tanto tempo dopo - scrive infatti - Gesù Bambino fu soppiantato dall'invenzione di Babbo Natale, che portava tanti regali comprati nei negozi dalla vetrine luccicanti e appariscenti. Se fino ad allora tutti si potevano permettere Gesù bambino, da allora in poi non tutti poterono permettersi Babbo Natale. E le disuguaglianze si moltiplicarono".

E' a questo punto del racconto che la favola si tramuta in dramma anche per adulti e i lettori vengono messi di fronte al concatenarsi di eventi che ci conduce fino ai nostri giorni, cioè al Covid. "Poi venne una pandemia, nel 2020, che caricò di ansie, preoccupazioni, tristezza e paura tutti gli uomini e le donne del mondo, compresi gli anziani e i bambini. Gli uni dovevano stare lontano dagli altri. Il mondo si fece piccolo. Capimmo di essere sulla stessa barca, fragili e disorientati, chiamati a remare insieme, bisognosi l'uno dell'altro e soprattutto di Dio". Il dramma, insomma, diventa cronaca. E vita che realmente stiamo affrontando. Ecco, dunque, il pregio principale di questo libretto illustrato, apparentemente solo per bambini: la morale della favola sta proprio in questo mutare pelle e sostanza sotto i nostri occhi mentre leggiamo e nel condurci a riflettere per ritrovare la "Luce della speranza", come recita il titolo. Quella stessa speranza che anima chi adora e ama Gesù Bambino - conclude Quarto - e che proprio in virtù di questo amore al Bambinello "è salvo dall'abisso dell'anima, dalle tenebre dell'egoismo, felice e sereno, pronto a donare sé stesso per gli altri". Bambino o adulto che sia.
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