martedì 27 novembre 2018
Il commissario Ue: preferisco il dialogo alle sanzioni. Il Mef cancella asta di Bpt in programma il 13 dicembre per le "ridotte esigenze di finanziamento"
Moscovici: spero in soluzione condivisa. Al momento procedura necessaria
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La procedura d'infrazione contro l'Italia? "Allo stato attuale, per quanto riguarda il debito, sarebbe necessaria...". Ma "non siamo ancora a questo punto" e il dialogo con le autorità italiane "continuerà" fino all'ultimo: lo ha detto a Parigi il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ricordando che gli Stati membri hanno ora una settimana "per decidere se avviare o meno" le raccomandazioni dell'esecutivo Ue sulla manovra italiana, anche se "non ho dubbi sul fatto che le confermerebbero". "La mia porta resta aperta, dobbiamo cerca cercare con tutte le nostre forze delle soluzioni condivise", ha aggiunto però l'esponente europeo, sottolineando di preferire "l'incoraggiamento alle sanzioni".

Mentre sui mercati lo spread questa mattina ha aperto in leggero rialzo rispetto alla chiusura in forte calo di ieri sera, il ministero del Tesoro ha fatto sapere di avere cancellato le aste di titoli a medio-lungo termine previste per il 13 dicembre 2018. Il Mef motiva la decisione con "l'ampia disponibilità di cassa e le ridotte esigenze di finanziamento" e precisa che tutte le altre aste del mese di dicembre si svolgeranno regolarmente secondo il calendario.

Moscovici ha spiegato che la Commissione di Bruxelles è disposta a mostrare "tutta la flessibilità" possibile ma "senza ignorare le regole del Patto di Stabilità che sono abbastanza precise" su debito e deficit. "Il limite di ciò che si può fare sono le regole" che "non sono stupide e si giustificano, tra le altre cose, perchè un Paese indebitato perde margine per realizzare le sue politiche", ha aggiunto il commissario riferendosi al deficit, previsto al momento al 2,4% del Pil ma che il governo sarebbe disposto a ridurre marginalmente. L'avvio della procedura, ha ricordato infine Moscovici, non apre necessariamente la porta a sanzioni, "si tratta di una questione che non si pianifica adesso".

Da Roma intanto, il vicepremier Matteo Salvini esclude un nuovo documento alla Ue sul bilancio: "Ci sarà una manovra che spetta al Parlamento approvare e sarebbe quantomeno ingeneroso che qualcuno dall'Europa prendesse provvedimenti sanzionatori prima ancora che la manovra esista. Non siamo una monarchia, ma una Repubblica parlamentare, ci sono centinaia di proposte di parlamentari e finché non passa dal Parlamento la manovra non esiste", ha detto il leader della Lega.








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