giovedì 14 dicembre 2017
Cattive notizie dal XIII Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano. Aumenta anche il consumo di suolo. Istat: persi 3,2 miliardi di metri cubi di acqua potabile all'anno
L'inquinamento a Torino ha superato il livello di guardia

L'inquinamento a Torino ha superato il livello di guardia

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Si mantiene sul «brutto stabile» la qualità dell'aria nelle città italiane. La conferma arriva dal XIII Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano, presentato questa mattina dal Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente. Per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10), al 10 dicembre il valore limite giornaliero è stato oltrepassato in 34 centri urbani, in gran parte localizzati nel bacino della Pianura padana. La città più inquinata è Torino, con 103 superamenti giornalieri della soglia massima, il dato maggiore in assoluto. Male anche il versante dell'Ozono, con 84 aree urbane che, nel corso della scorsa stagione estiva, hanno superato l'obiettivo a lungo termine.

Territori devastati dalle frane

A preoccupare è anche la situazione delle frane, con 85 dei 119 comuni presi in esame dal Rapporto, caratterizzati da smottamenti e dissesto. Nel corso dell'anno sono state censite 23.729 frane con una densità media di 1,12 frane per chilometro quadrato. Ma in diversi centri (Lecco, La Spezia, Lucca, Cosenza e Sondrio), si arriva a superare anche le 9 frane per chilometro quadrato. Negli ultimi 18 anni, nei 119 comuni presi in esame, sono stati effettuati 384 interventi urgenti per la difesa del suolo, con una spesa di 1 miliardo e 476 milioni di euro.

Aumenta il consumo di suolo

Non accenna a diminuire il consumo di suolo, strettamente collegato al rischio idrogeologico. Nel 2016 la più alta percentuale di cementificazione rispetto alla superficie territoriale, è stata registrata a Torino, con il 65,7%, seguita da Napoli con il 62,5%, Milano con il 57,3% e Pescara con il 51,1%. «Tra il 2012 e il 2016 - si legge nel Rapporto - è la città di Roma, con oltre 13 milioni di euro all’anno a sostenere i costi massimi più alti in termini di perdita di servizi ecosistemici, seguita da Milano con oltre 4 milioni di euro all’anno».

Il verde pubblico? Una rarità

«Piuttosto scarse» sono sono anche le superfici comunali a verde pubblico, con valori inferiori al 5% in 96 delle 119 città analizzate. Le aree urbane verdi più estese si trovano al Nord, con Sondrio e Trento ai primi due posti con, rispettivamente, il 33% e il 29,7% del territorio comunale. Maglia nera a Giugliano in Campania (Napoli) con appena 2,2 metri quadrati per abitante, il dato peggiore in Italia.

Strade, più incidenti ma meno vittime

Parzialmente positivo il dato sugli incidenti stradali in città. Rispetto al 2015, nei 119 comuni, nonostante l’aumento degli incidenti (+0,5%) e dei feriti +(0,3%), il numero dei morti scende del 9,7%, a fronte di una diminuzione nazionale che supera il 4%. Il numero più alto di incidenti ogni mille autovetture circolanti si rileva a Genova (oltre 15 incidenti ogni mille autovetture circolanti), seguita da Firenze (13,4) e Bergamo (13). Il comune con il valore più basso è quello di Aosta con 1,4 incidenti ogni mille autovetture circolanti. In linea generale e nel lungo periodo (2007-2016), calano gli incidenti stradali nei 119 comuni passando da 112.648 a 81.967 (-27,2%).

Acqua potabile, sprecati 3,2 miliardi di metri cubi

Sempre questa mattina, l'Istat ha invece presentato il Censimento annuale delle acque ad uso civile. A fronte degli 8,3 miliardi di metri cubi, pari a 375 litri al giorno per abitante, immessi nelle reti comunali di distribuzione, le perdite reali sono state pari al 38,3%, corrispondente a uno spreco di acqua potabile di 3,2 miliardi di metri cubi. Un «volume enorme» si legge nel report dell'Istituto di statistica che, «stimando un consumo medio di 80 metri cubi annui per abitante, soddisferebbe le esigenze idriche per un anno di circa 40 milioni persone».

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