martedì 29 dicembre 2020
Il ministro Spadafora rassicura sulle attività sportive. Resta la prospettiva di non poter riaprire cinema e teatri. E non è più sicura la didattica al 75% in presenza per i ragazzi delle superiori
Oggi è arancione. «Palestre e piscine riaperti entro gennaio»

Ansa

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"Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio": lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto stamattina al programma di Raitre Agorà. Il ministro ha aggiunto che si dovrà tenere conto dell'andamento dei contagi, "ma l'apertura a fine gennaio è un obbiettivo raggiungibile. Vorrei lanciare un segnale di tranquillità".

Nemmeno il tempo di riacquistare un minimo di libertà in più con la fascia arancione per tre giorni (dal 28 al 30), che sul Paese ripiomba la prospettiva di non poter riaprire, oltre gli impianti di sci (in forse), anche altre attività – palestre, piscine e cinema in testa – come sperato dopo le festività. E si teme anche uno slittamento del rientro in aula degli studenti più grandi dal 7 gennaio. Eppure era proprio questa la data che molti avevano come obiettivo, per stringere i denti ancora qualche giorno.

Dopo l’Epifania, infatti, non è più così sicuro che si possa tornare al 75% di presenza in aula alle superiori, visto che per una settimana ancora si viaggerà entro il limite del 50% per specifica ordinanza del ministero della Salute. Come pure le parole della ministra dei Trasporti Paola De Micheli, ieri in audizione alla Camera, fanno pensare che il piano di scaglionamento degli ingressi e di rafforzamento del trasporto pubblico locale possa non andare a regime da subito. La ministra ha garantito che ci saranno controlli per verificare il funzionamento delle nuove regole di trasporto da inizio gennaio. Tuttavia «è ovvio che qualche problema ci sarà – ha spiegato – su cento e passa e province con modelli tutti differenziati, avremo risultati molto positivi, risultati medi e qualche criticità ci sarà nei primi giorni di riapertura delle scuole». Dubbi a cui si aggiungono le parole dell’Associazione nazionale presidi, che vede «complicata» la riapertura delle scuole in presenza al 7 gennaio, soprattutto per la difficoltà di organizzare gli orari spalmandoli sull’intera giornata.

Ma i giorni appena successivi all’Epifania saranno decisivi anche per capire cosa potrà riaprire da metà gennaio, il limite di chiusura stabilito dai Dpcm per alcuni luoghi della socialità. Si aspetteranno comunque i dati del contagio dopo il 6 gennaio prima di decidere, tuttavia resta molto probabile il rinnovo della sospensione – da metà gennaio, visto che l’attuale Dpcm scade il 15 – delle attività di palestre e piscine, di spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e altri spazi anche all’aperto.

Intanto l’Italia fino a domani è tornata in fascia arancione: riaprono dunque i negozi e sono consentiti gli spostamenti nel proprio comune dalle 5 alle 22. Per chi vive in centri con meno di 5mila abitanti sarà possibile raggiungere altre località, anche di regioni limitrofe, entro i 30 km. dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Rimangono invece chiusi al pubblico bar e ristoranti, che possono comunque effettuare l’asporto. Dal 31 dicembre e fino al 3 gennaio, invece, si torna di nuovo in zona rossa.

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