giovedì 14 ottobre 2021
Lo scalo siciliano controcorrente: solo 7 su 100 senza profilassi. Il segnale delle società di gestione: non ci faremo carico dei test per i non vaccinati
Il porto di Palermo

Il porto di Palermo - Ansa

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«Le società di gestione al Porto di Palermo non si faranno carico dei tamponi ai portuali». Lo precisazione di Giuseppe Todaro, presidente di Portitalia e Osp, le due società che hanno, appunto, in gestione i servizi dello scalo portuale palermitano, arriva in un clima rovente, tra politica e realtà, sulla vicenda dei tamponi.

Lui ha una storia personale da esibire di coraggio e di ribellione al pizzo: nel 2008, dopo anni di sofferenza e tribolazioni, denunciò gli estorsori della sua azienda di Cinisi, grazie alla collaborazione con 'Addiopizzo'. Ora ha deciso di tirare dritto, come sempre. «Abbiamo valutato la circolare del Viminale che chiede di mettere a disposizione del personale test gratuiti. Voglio assicurare che a Palermo non si registrano rischi di compromissione dell’operatività, dovuta alla mancanza di lavoratori senza Green pass. Negli ultimi mesi, abbiamo attivato anche una campagna di sensibilizzazione sui vaccini. I lavoratori hanno risposto bene, evidenziando un grande senso di responsabilità». Solo il 7%, secondo le stime, sarebbe privo del 'certificato verde', su un totale di 450 persone. Da domani le operazioni di verifica si svolgeranno secondo le direttive decise dal governo. Ci saranno fino a due responsabili per ogni squadra di lavoro per controllare, con l’app fornita dal ministero della Salute, il possesso del Green pass e fare in modo che non ci siano eccezioni.

«Le regole sono chiare – dice Todaro – e noi le applicheremo: senza Green pass non si potrà accedere ai luoghi di lavoro ». Poi va oltre e pronuncia parole che ritraggono fedelmente la sua linea della fermezza: «Era importante dare un segnale. I dipendenti sono praticamente tutti d’accordo». Ma come si sta preparando il capoluogo siciliano alla ’rivoluzione del Green pass? Al momento, sul fronte dei tamponi in farmacia a Palermo e provincia non si registra alcuna emergenza, come chiarisce in una nota Federfarma. Nelle prossime ore, potrebbe esserci una crescita delle richieste.

«L’aumento della domanda di tamponi antigenici legato all’obbligo del Green pass – spiega Roberto Tobia, palermitano, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma – porta a due tipi di conseguenze: le farmacie che già effettuano i test potranno ampliare questa attività organizzandosi con personale dedicato esclusivamente alla somministrazione dei tamponi; le farmacie che finora non l’hanno fatto si potranno attivare per rendere disponibile il servizio.

Auspichiamo di effettuare sempre meno tamponi e sempre più vaccini». Secondo gli ultimi dati disponibili per la Sicilia, che è tornata in zona bianca, al 12 ottobre la media regionale di vaccinati con almeno una dose è del 79,04%. Alla stessa data, gli immunizzati, con due dosi, ammontano al 74,44%. A Palermo va ancora meglio, con entrambi i valori sopra l’80%. «Abbiamo numeri sempre più importanti – dice il commissario all’emergenza Covid dell’area metropolitana, il dottore Renato Costa –. Ora ci sono tutte le premesse per uscire dall’incubo».

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