giovedì 30 aprile 2020
Operazione "Trasporti pericolosi" della Guardia di Finanza. Coinvolta una Onlus che si occupava del trasporto emodializzati e del servizio 118. Quattro arresti
Palermo, la truffa dei falsi volontari del soccorso
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Nella sanità non ci sono solo gli eroici volontari, ma anche i finti volontari. Li hanno scoperti i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo, nelle indagini sulla Onlus Cuore Giovane, con sede in Monreale, che svolge, per conto della Asp di Palermo, il servizio di trasporto emodializzati e, per conto della Seus, il servizio di emergenza-urgenza 118 “in eccedenza” (ossia quando, a giudizio della centrale operativa, i mezzi del 118 non sono sufficienti). Così con l'accusa di truffa aggravata ai danni del sistema sanitario regionale sono finiti agli arresti domiciliari quattro persone, mentre un'altra è stata sottoposta all’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Con il medesimo provvedimento il Gip ha disposto il sequestro preventivo della Onlus.

Una vicenda che vede coinvolti soggetti privati e dipendenti pubblici. L'operazione delle Fiamme gialle è stata chiamata "Trasporti pericolosi" perché oltre alla truffa metteva a rischio le persone da soccorrere. Le indagini degli investigatori del Gruppo Tutela Spesa Pubblica avrebbero consentito di accertare che la Cuore Giovane, "dietro le mentite spoglie di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, celava invece un’autentica attività d’impresa, gestita, oltre che dai responsabili della onlus anche da un dipendente della Seus", cioè del 118, servizio pubblico. Dunque una gestione a scopo di lucro, spiega la Gdf, "in contrasto con le norme cosiddetto terzo settore e camuffando gli stipendi elargiti aivolontari” (in realtà dipendenti) come rimborsi".

Ma, come detto, oltre alla truffa, gli investigatori hanno scoperto le gravi carenze. Infatti, in sede di stipula e rinnovo delle convenzioni con l’Asp, gli indagati avrebbero prodotto falsi attestati relativi alla partecipazione degli autisti soccorritori e barellieri a corsi Blsd (basic life support and defibrillation), formalmente rilasciati da associazioni abilitate, ma di fatto auto-procurati con la complicità di un dipendente dell’Asp di Caltanissetta con la qualifica di infermiere e dal dipendente della Seus indagato. Proprio grazie a tali false attestazioni di requisiti la Onlus avrebbe potuto accedere alle convenzioni pubbliche, frodando gli stessi enti che le avevano affidato i servizi e ottenendo ingenti fondi pubblici a fronte di servizi resi in assenza dei requisiti richiesti. Oltre, evidentemente, senza corrette garanzie per le persone soccorse.

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