giovedì 26 settembre 2019
Il giorno dopo la sentenza di condanna per gli Spada, viaggio in una sala slot sequestrata alle cosche. Insieme ai movimenti no slot anche un gruppo di seminaristi
«È l’ora del riscatto». Un momento dell’incontro di Ostia con i seminaristi

«È l’ora del riscatto». Un momento dell’incontro di Ostia con i seminaristi

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A Ostia, il quartiere di Roma che affaccia sul mare, era attivo un clan mafioso. È quanto ha sancito la Corte d’assise di Roma che martedì ha condannato 17 appartenenti ed affiliati al clan degli Spada, infliggendo anche tre ergastoli a quelli che per la Procura di Roma sono i capi del sodalizio: Carmine Spada, detto Romoletto, Roberto Spada, già condannato per la vicenda della testata ad un giornalista della Rai, e Ottavio Spada, detto Marco

Quattro grandi vetrine coloratissime, le scritte 'Galà games', 'Vinci con noi'. Siamo a via Carlo del Greco a Ostia, il lido di Roma e questa è una sala slot sequestrata al clan Spada, assieme a tanti altri beni comprese altre sale, nell’operazione Eclissi del 25 gennaio 2018. Proprio quella che martedì sera ha portato alla condanna all’ergastolo di Carmine, Roberto e Ottavio Spada, oltre a condanne più lievi per altri 20 appartenenti del clan, riconosciuto come associazione mafiosa. E la sala slot era proprio del boss Carmine 'Romoletto'. Ma la storia sta cambiando. Poche ore prima della sentenza, nella sala slot c’erano undici seminaristi del Seminario maggiore di Roma, tutti quelli del secondo anno. Partecipano alla missione popolare del Seminario alla Caritas, per conoscere, attraverso incontri diretti, le problematiche della città, dalle nuove povertà, all’immigrazione, alla legalità, all’azzardo. Sono accompagnati dal vicedirettore della Caritas, Massimo Soraci e da Mario Urbinati, dell’ufficio '(S)Lottiamo contro l’azzardo' sempre della Caritas.

La sala è uguale a quando qui gli Spada si arricchivano sulla vita dei giocatori. Le slot sono disattivate, ma restano per raccontare il passato, così come la stanzetta dove le donne che non potevano pagare i debiti venivano costrette a saldarli con prestazioni ses- suali. Il locale è stato riaperto nel giugno 2018 come centro di contrasto al gioco d’azzardo patologico, con un laboratorio guidato rivolto ai giovani. È il progetto 'Game over', che vede la stretta collaborazione tra il Tribunale di Roma, la Regione e l’Ipab Asilo Savoia, guidato da Massimiliano Monnanni, nell’ambito del programma 'Talento & Tenacia - Crescere nella Legalità', che ha come strumento il riutilizzo a fini sociali dei beni sequestrati.

Dal febbraio 2019 sono già alcune centinaia gli studenti di Ostia che hanno partecipato al progetto, sia delle superiori sia delle medie, prima con incontri a scuola e poi nella sala slot. I seminaristi ascoltano la coordinatrice del progetto, Anna Riglioni, che spiega le modalità dell’intervento con le scuole. «Facciamo vedere in diretta ai ragazzi i meccanismi che possono portare alla dipendenza». Aggiungendo che «la vera sfida è restituire questa sala al territorio, perché sia patrimonio del quartiere ». Invita poi i seminaristi a commentare quello che hanno visto. E le risposte sono molto forti. «Ho avuto una sensazione di soffocamento». «Tutto qui è rosso e nero, i colori della carte, che ti dicono 'gioca, gioca, gioca». «C’è anche il colore dell’oro, l’illusione della ricchezza». Vogliono sapere se i ragazzi confidano di aver avuto problemi con l’azzardo. «Sì – risponde la coordinatrice – ci parlano di queste difficoltà e anche nei confronti della legalità». Anche perché magari hanno come amici i figli dei mafiosi.

I seminaristi fanno una tappa anche in via dell’Idroscalo nella Palestra della Legalità, dove incontrano Carlo Cefaloni, redattore di 'Città nuova' e tra i promotori del movimento 'Slot Mob', che li introduce sul tema del grande affare di azzardopoli, sugli intrecci societari e coi clan mafiosi. Anche qui il luogo è simbolico. La palestra, inaugurata il 26 febbraio 2019, è ospitata in un grande immobile sequestrato nel 2016 a Mauro Balini, patron del “Porto turistico di Roma”, arrestato nel 2015 e in stretti rapporti con gli Spada. L’edificio era un polo dell’automobile, collegato con la stazione di servizio confiscata proprio al clan e dove il 4 novembre 2016, “Romoletto” scampò a un agguato. La palestra, frutto del programma Talento & Tenacia, è bellissima, luogo di sport, formazione e lavoro. Ed è un simbolo perché le palestre erano anche uno degli affari degli Spada. Sono più di 1.100 gli iscritti, con 300 abbonamenti gratuiti destinati a giovani fino a 24 anni appartenenti a famiglie in situazione di difficoltà economica, segnalati dalla Caritas e dalle parrocchie di Ostia, e 767 agevolati per famiglie numerose, gestanti e neomamme, anziani. Al piano terra un centro comunitario dove sarà possibile svolgere attività educative, culturali e sociali, e un’area dedicata alle arti marziali e al pugilato, altra 'passione' degli Spada, ma qui gli istruttori sono del centro sportivo dei Carabinieri. Ventiquattro gli addetti alla palestra, quindici sono calciatori della squadra del “Montespaccato Savoia”, altro bene confiscato alle mafie. Un’altra bella storia di riscatto.

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